Ralph Spaccatutto (Rich Moore, 2012)

COS'È: il 52simo film Disney che pare aver acquisito il lato buono della Pixar. Finalmente.

Ralph Spaccatutto è un film fatto di citazioni su molteplici livelli: ci sono le chiare citazioni in merito ai videogiochi (e vi invito a trovarle tutte) e poi ci sono omaggi ad altri film, come Toy Story e Tron.
La storia non spicca per originalità, ma ormai lo sappiamo: non si giudica un film dalla trama in senso stretto.
Ralph sceglie un mondo ben preciso - esattamente come aveva fatto Toy Story - e sceglie di sottoporre i protagonisti a delle sfide che devono superare mantenendo coerenza e linearità con l'ambientazione che invece presupporrebbe una strettissima correlazione causa-effetto, caratteristica dei videogames.
E il film, questo, lo fa alla perfezione, divertendo i più piccoli con gare al cardiopalma e momenti sparatutto e i più grandi - soprattutto quelli tra i 20 e i 35 anni - riportando sul grande schermo i videogiochi che tanto hanno amato da giovani (sì, mi sto dando della vecchia).
Worst & Best - 20 dicembre

Wreck-It Ralph è uno dei pochi film di quest'anno che ha un caratteristica impagabile: il titolo è stato tradotto decentemente.
Ah, non guardatemi così, qua ormai ci si accontenta di poco.
Scherzi a parte, Ralph è un'ottima animazione Disney, come non se ne vedevano da un po'.
L'avete già visto quasi tutti, pure io, prima o poi mi metto lì e lo recensisco: per ora vi basti sapere che anche se la storia non è delle più innovative, l'ambientazione e la narrazione sono quasi impeccabili.
Si divertiranno davvero tutti: i bimbi più piccoli come quelli più grandi (e con grandi intendo over 25!), quanto meno a trovare le svariate citazioni.
Per inciso, sì, ci sentiremo vecchi (e quelli che non riconosceranno chi è il dj alla festa di Felix verranno etichettati come The Ultimate Sfighez, perché può non piacere, ma non riconoscerlo vuol dire non vivere né su questa terra né su internet).
Purtroppo  il doppiaggio fa perdere forza ed incisività a numerose battute (il giuramento in primis) ma fanculo, per una volta non facciamo così gli schizzinosi.
Il corto che apre il film è bellissimo, ne ho già parlato qui: è Natale, passate due ore di gioia lontano dai parenti guardando Ralph e Paperman. Sarà il momento più bello di queste feste.
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Fanno tutti le classifiche di fine anno, e chi sono io, la figlia della serva?

In rigoroso ordine sparso e con una numerica random, come agli Oscar:

- AVENGERS (Joss Wheadon): il grosso giocattolone Marvel-Disney è sicuramente uno dei titoli più interessanti dell'anno. Poteva essere una puttanata stellare e invece regge. Incredibilmente bene, per altro.
E sì, ovviamente Chris e Tom hanno aiutato a far entrare il film in questa prestigiosissima classifica.
Colgo l'occasione per ricordare che Joss ci sarebbe stato anche nella classifica del 2011 (se questo blog fosse esistito) con The Cabin in the Woods.
Anche qui, la presenza di Chris potrebbe aver giocato a favore (ma anche no: è un film strepitoso).

- MOONRISE KINGDOM (Wes Anderson): sì, continuerò a citarlo finché TUTTI non l'avrete visto.
La recensione la trovate qui e potrei ripeterlo all'infinito: assolutamente film dell'anno, per me.
Perfetto, senza cali o sbavature e soprattutto con un cast pazzesco relegato a fare i comprimari a due ragazzini sconosciuti ma impeccabili.
Solo Lui poteva farlo e l'ha fatto.
Grazie.
Premium Rush (David Koepp, 2012)

COS'È: la versione su due ruote fixed di Fast&Furious che doveva uscire qualche giorno fa se Warner non avesse cambiato idea.
Alla fine, se ne riparla a gennaio direttamente in homevideo con un titolo che diodelcielo non ho intenzione di riportare qui.

L'avventurosa vita di un pony express su bici fissa per le affollate e trafficatissime strade di NYC.
Lo so, lo so, detta così non sembra proprio il film più emozionante dell'anno.
E no, non lo è, ma di sicuro è molto più avvincente di quanto non sembri a prima vista.
Un progetto un po' troppo di settore, che però riesce ad affascinare una nicchia ben precisa di fan duri e puri come chiunque abbia un minima esperienza di bici in una città trafficata.
È un inseguimento mozzafiato per le strade di Manhattan, una corsa contro il tempo che si svolge al limite di portiere aperte senza attenzione, taxi selvaggi e pedoni disattenti e onnipresenti.
Le 5 Leggende (Peter Ramsey, 2012)

COS'È: l'animazione DreamWorks di questo Natale che doveva essere la superfavorita agli Oscar, poi il film uscito e non è che son stati tutti convintissimi. Senza motivo, per altro, perché è un film ben riuscito.

Se fino a qualche annetto fa sulla DreamWorks non c'era molto da dire, ora è ben più difficile: se da un lato non possiamo dimenticare dei lavori deprecabili come Shrek, Kung Fu Panda e Madagascar, dall'altro vanno citati gli ottimi Dragon Trainer, Puss In Boots e tutte le cose in co-produzione con la Aardman.
Detto questo dove si colloca Rise Of The Guardians?
Direi a metà, ma per molti aspetti più vicino a lavori positivi che a quelli pessimi.
In primissimo luogo per i VFX: animazioni ben realizzate sia che si tratti dei character principali, sia per quanto riguarda gli ambienti.
Che il mondo dell'irreale si presti particolarmente ad un utilizzo creativo degli effetti speciali non è una grande novità, ma sotto questo punto di vista DreamWorks sta reggendo ottimamente il passo di Pixar, frase che fino a qualche anno fa mai avrei pensato di dire nel pieno delle mie facoltà mentali.
Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato (Peter Jackson, 2012)

COS'È: mi rifiuto di spiegarvelo. Siete su un blog che si chiama THE FORCE OF HOBBIT, cristo, un po' di buon senso.

Gilbert Keith Chesterton diceva che "Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi."
Lo Hobbit è esattamente questo: una fiaba per bambini - con tanto di drago - intrisa di buoni propositi.
Lo era il libro e lo è il film.
Troppo.
Sì, perché le tre ore di film partono decisamente male, tra eccessivi e per nulla coinvolgenti spiegoni e scenette al limite della macchietta.
Certo, il libro è chiaramente un racconto per bimbi, non è un mistero (quindi chi non sa questo piccolo dettaglio resterà MOLTO deluso se si aspetta qualcosa di epico come LOTR), ma il primo tempo calca troppo la mano sfiorando più di una volta la noia o la stucchevolezza.
Spiega - il 3D

[BENVENUTI AL SETTIMO POST-SPIEGONE DI QUESTO BLOG]
[Gesù, quanto parlo]

Ingiustamente ultimamente si fa un gran parlare di 3D ponendo "il 3D classico" da una lato e l'IMAX dall'altro, come innovazioni in ambito cinema.
Dico ingiustamente perché per prima cosa niente di quello che ho citato nella frase precedente è una recente invenzione cinematografica: l'IMAX risale agli anni '70 con una grandissima evoluzione nei primi anni '90, mentre per il 3D (anche se in maniera più rude rispetto ad ora) i primi tentativi risalgono addirittura agli anni '20.
Come seconda cosa, "3D" è una definizione troppo generica che ha per lo meno tre sfumature molto diverse.

Dai, facciamo subito fuori l'IMAX: è la tecnologia che preferisco ma in Italia non esiste.
No, quello di Pioltello è uno spin off loffo di un IMAX 3D, non è un IMAX 3D: non lo è per dimensioni e nemmeno per tecnologia di proiezione.
Un IMAX prevede un rifacimento radicale sia della sala che delle macchine di proiezione che devono far girare una pellicola più larga (la larghezza del 35mm qui diventa l'altezza). L'adattamento solo dal lato proiezione non è sufficiente: lo schermo non è secondario, cari miei.
Soprattutto all'interno di un IMAX 3D.
Worst & Best - 13 dicembre

Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato è il film della settimana da prima che inventassero le settimane. Ha il thumb up da quando la prima creatura sulla Terra ha sviluppato il pollice opponibile.
Insomma, era inevitabile.
Io non so davvero cosa dire su questo film perché non riesco ad immaginare un essere umano che, nel pieno delle sue facoltà mentali, sceglie di NON vedere questo capolavoro.
Giuro, ci sto provando e niente, non capisco.
Io posso accettare la scusa "non mi piace il fantasy" e di solito non vado oltre, ma come fate a non avere i brividi pensando che tutto quello che vedete è nato dalla mente di uno che, una volta scritta la frase 'in un buco del terreno viveva uno hobbit', ha continuato a narrare una storia impareggiabile senza sapere minimamente cosa fosse uno hobbit (chi, del resto)?
Piccole discrepanze a parte, Peter Jackson aveva fatto un ottimo lavoro con LOTR quindi non vedo perché dubitare questa volta.
E poi 'sto sbavando su questo film da tipo due anni, non ce la faccio più, ho dolori ovunque da tanta è l'attesa.
Spiega - Sorrento 2012

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Che poi non è una spiega: è solo una valutazione delle Giornate Professionali del Cinema che si sono appena concluse a Sorrento.
Banalmente, si tratta di un incontro che il settore cinema tiene due volte l'anno per "prendersi le misure", "misurarsi il polso" e valutarsi un attimo.
È interessante? Se sai cosa guardare sì.

L'highlight sono i listini, ovvero tutti i film che ogni casa di distribuzione presenterà nell'anno seguente.
E qui la primissima novità: se fino al 2011 Medusa non aveva rivali, con una quantità di lungometraggi che oscillava dai 35 ai 40, quest'anno il catalogo è più simile ad un opuscolo con dodici titoli.
D-O-D-I-C-I!
Ne vogliamo parlare? Vogliamo spendere due parole su come QUELLOLI' abbia scelto di tagliare forse la sue industria più fiorente per salvare autentiche teste di cazzo in Mediaset? Meglio di no, che son già agitata così.
Spiega - il cinema coreano

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Oh, mi son presa talmente bene a scrivere quelle due (mila) righe sul cinema indiano (lo so, mi diverto con poco, non dite nulla) che quasi quasi ne spendo altrettante su un cinema ben più conosciuto ma comunque interessantissimo: quello coreano.

La spiega della spiega è d'obbligo anche qui: sì, è vero, iniziamo a vedere film coreani in sala e non solo ai festival, ma quali film?
Accanto a Pietà troviamo anche roba evitabilissima tipo Leafie, ovvero un'animazione su una gallina che fugge da un pollaio (roBBa nuova, raga) e - ve lo anticipo io che ce l'ho sulla scrivania da un pezzo - Spotty, una specie di b-movie per bambini che vedremo nel 2013 e che tratta della vita di una razza inventata di dinosauri: la narrazione è affidata alla voce-pensiero del cucciolo di dinosauro che si vede prima sterminare la famiglia e poi trova l'amore e poi glielo ammazzano davanti agli occhi e poi lotta finale con dinosauro crudele.
Ah sì, spoiler, scusate.
Imperdibile, vero?
Io sto imprecando da un mese e mezzo e su 'sta roba non ci voglio lavorare manco se mi raddoppiano lo stipendio.
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COS'È: la saga cinematografica che dal 2008 porta al cin- no, devo veramente spiegare di cosa si tratta?
Al limite, posso spendere due parole sul perché questo post era necessario: non lo era.
Come non lo è questo blog, per esempio.
Il punto è che dire "è una merda", per quanto corretto, non è esaustivo, quindi previa visione (ebbene sì) proviamo a portare qualche elemento a supporto della nostra tesi.

A livello di gestione della sceneggiatura, poche volte ho visto (V-I-S-T-O, non ho letto i libri, un po' mi voglio ancora bene) qualcosa di più lento, scoordinato e involontariamente vicino al LOL.
Per altro giudicavo i giovani (sì, lo sto ammettendo...) immuni a questo tipo di romanticismo take-away, in virtù del bombardamento di storie che ricevono su base quotidiana. E invece...
Ma se fin qui posso ancora sopportare - e ridere, appunto - mi viene difficile tollerare il passo indietro che ha fatto fare alla narrazione di genere.
Worst & Best - 06 dicembre

Moonrise Kingdom di Wes Insegnamitutto Anderson è il film della settimana da quando è stata annunciata l'inizio della sua pre-produzione.
L'ho già visto al Lucca Comics e ne ho parlato qui, ma due parole è bene spenderle di nuovo: è una delizia per gli occhi e per il cuore.
Anche il titolo è perfetto, se consideriamo che il tutto si svolge in un "regno" che non è per nulla esteso: già da qui, il punto di visto è chiaro, è quello di due innamorati per i quali, se stanno insieme, ogni cosa è idilliaca.
"Ma quindi è un film d'amore? A me fanno schifo i film d'amore!"
Allora, intanto questo è un problema che risolverai col tuo analista, non qui sul mio blog. E poi no: la storia d'amore è solo il punto di partenza, in realtà è... tutto! Action, drama, essay: TUTTO!
Andate a vederlo, per dio, anche se ormai lo trovate in DVD in tutto l'universo (nei paesi civili è uscito a maggio): Wessino va visto sul grande schermo.
Spiega - il cinema indiano

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Sì, sarà un post noioso, principalmente perché in Italia nessuno sa quello che - cinematograficamente parlando - succede in India o ci si limita a stereotipi, che poi son i motivi per cui sto scrivendo.

Partiamo con uno dei pochi numeri che spero di citare: il cinema indiano si merita un post perché dallo scorso anno Bollywood è la prima industria cinematografica al mondo. Sì, Hollywood è stata superata: 11 miliardi di dollari contro 12.
Non male per un paese che, a sentire molta gente, ha prodotto solo Slumdog Millionaire.
Ovviamente questo è solo uno dei tanti pregiudizi che affliggono il cinema indiano, proviamo ad elencare i maggiori:
The Secret of Crickley Hall (pilot, BBC One)

COS'È: il pilot della nuova serie tv della BBC One, tratto dal romanzo di James Herbert, che poteva essere Downtown Abbey coi fantasmi e invece è una roba buona neanche per pulirci i vetri.

La stagione 2012-13 non sarà ricordata come la migliore per le serie tv, anzi.
Le nuove proposte sono per lo più dimenticabili (quando non proprio orrende) e anche le serie che abbiamo imparato ad amare stanno scadendo rapidamente.
Ultimo baluardo parevano essere i prodotti UK come Me & Mr Jones che dopo un pilot moscetto si riprende e riesce a tenerci incollati allo schermo, pur senza grandi innovazioni.
La BBC One ci riprova con The Secret of Crickley Hall, mancando però drammaticamente il bersaglio.
Worst & Best - 29 novembre

Lawless è il film della settimana che si becca il thumb up, perché dopo che mi son persa l'anteprima il minimo che posso fare è parlarne bene.
Perché poi l'ho visto, eh, e non ascoltate i francesoni snob di Cannes: Hillcoat che si cimenta di nuovo, dopo The Proposition, con una sceneggiatura di Nick Cave è una cosa bella. Molto bella.
Tipo che io ci rivado solo per le musiche perché nella mia classifica di amore assoluto Nick Cave è appena appena sotto Tom Waits.
E l'ultima volta che ho parlato di Tom Waits era per i 7 Psicopatici, non so se sto rendendo l'idea.
Voi, dopo aver recuperato The Proposition e The Road, potreste dare un occhio a Tom Hardy (stavolta senza maschera, quindi via a giudicarlo), Gary Oldman e Mia Wasikowska.
I francesi non capiscono un cazzo, fatemelo ripetere.

Stasera in tv: Io Sono Leggenda (Francis Lawrence, 2007)

Sì, una nuova rubrica perché stare davanti alla tv non è un buon motivo per vedere film orrendi.


Io sono leggenda (21,15 Premium Cinema Energy)



Io Sono Leggenda di Lawrence è ben la terza versione cinematografica del famoso romanzo di Matheson, preceduto da L'Ultimo Uomo Della Terra (1964) e 1975: Occhi Bianchi Sul Pianeta Terra (1971).
Come spesso accade, ogni successivo rifacimento si stacca sempre di più dal romanzo originale; il problema di Io Sono Leggenda è che non lo fa cambiando dettagli quali la professione del protagonista o l'ambientazione: Lawrence prende il film del 1971 e lo distorce ancora di più, portandolo ad una distanza abissale dall'idea di Matheson.
7 Psicopatici (Martin McDonagh, 2012)

COS'È: il secondo film del commediografo irlandese Martin McDonagh, e se avete visto In Bruges sapete che non ci sarebbe altro da dire.
Per tutti gli altri sì, va bene, recensisco il film.

Ci sono film che provano in tutti i modi ad essere seri e realistici, ma che per diverse ragioni (a volte un regista incapace, altre uno sceneggiatore che non ha finito le medie, altre ancora degli attori cani, più spesso tutte e tre insieme) non ce la fanno.
Altri, invece, si muovo sui binari dell'assurdo in una cornice reale e per quanto il nostro vicino di posto al cinema continui a ripetere che no, dai, cazzo, non ha senso, che film di merda mi hai portato a vedere, ti ho detto che dovevamo venire a vedere quello con De Luigi, noi, nel nostro intimo, sappiamo che invece è tutto fattibile.
Ok, probabilmente non abbiamo amici mafiosi o serial killer, ma di sicuro, a raccontare le nostre storie personali, un bel po' di gente non crederebbe ad una parola.

Worst & Best - 22 novembre

Il Sospetto è l'ultimo lavoro di uno dei massimi esponenti di Dogma 95, Thomas Vinterberg, conosciuto anche come "il Von Trier lucido". Larsino nostro, infatti, può piacere o non piacere come regista, ma ah, signoramia, se ne spara in conferenza stampa. Ho ancora davanti agli occhi la Dunst a Cannes che passa da un sorriso di supporto ad uno sguardo gelido accompagnato da un perentorio scrollone della testa, mentre Larsuccio diceva, ridendo, che lui è nazista, e sì, un po' in fondo lui Hitler lo capisce, gli vuole bene.
No, trovatemi anche solo un ufficio stampa in grado di fare parlare così tanto di un registra o di un film. Klaus Davi, non sei nessuno!
Sì, ok, è stato espulso tipo per sempre da Cannes, ma allora? Intanto tutti abbiamo ricominciato a parlare di Dogma 95.
Ah sì, il film, giusto. Scusatemi, Lars fa questo effetto. Peccato per Vinterberg, dicevo, che probabilmente passerà in secondo piano anche con The Hunt (Il Sospetto è un titolo veramente errato, vuol dire non aver visto e capito il film), un ritorno alla magnificenza di Festen. Oh, 'sti danesi son bravi quando si mettono lì e fan solo cinema.
Un film su quanto la folla coi forconi può essere pericolosa e spaventosa; un lungometraggio sulla crudeltà della purezza dei sentimenti dei bambini.
Lars, impara, che Melancholia era orrendo.
Spiega - Disney e Pixar: i corti

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Che poi, non è proprio una spiega, è più un tutorial per non fraintendere quello che vedrete sullo schermo tra un po'. E con "tra un po" intendo "quando andrete a vedere Wreck-It Ralph, nel giorno d'uscita".

Se tra di voi c'è qualcuno che ha seguito con una certa frequenza le uscite della Disney Animation, avrà notato che da un po' fanno una cosa che abbiamo già visto nei lunghi Pixar, ovvero far precedere il film da un breve cortometraggio.
Chi ha visto La Bella E La Bestia 3D la scorsa estate si è, per esempio, goduto Tangled Ever After (in italiano era Rapunzel - Le Incredibili Nozze, credo), un dolcissimo cortometraggio pensato inizialmente per essere una sorta di sequel (i sequel ormai non si negano a nessuno) da mandare su Disney Channel e riuscito, poi, talmente bene da guadagnarsi un posto sul grande schermo.
E fin qua, tutto ok, non credo che la cosa abbia scandalizzato nessuno, principalmente perché vi conosco e so che NON siete andati a vedere La Bella E La Bestia 3D.
Ma Ralph.... Oh, Ralph sarà ben diverso.
Worst & Best - 15 novembre

7 Psicopatici è il nuovo film di Martin McDonagh che, a quattro anni di distanza dal riuscitissimo In Bruges, ci riprova con una black comedy intricatissima dal cast spaziale.
In bilico tra cinismo, pulp, metacinema e assurdo, il film sembra quasi voler essere un omaggio ai Coen, senza però tentare infruttuosi scimmiottamenti.
La trama ruota attorno a Marty, uno sceneggiatore bloccato nel tentativo di finire il suo film intitolato - per l'appunto - 7 Psicopatici.
Con Rockwell, Walken, Waits e tutti gli altri troverà di sicuro l'ispirazione.
Vi avviso, non piacerà a tutti, proprio per il teatrino dell'assurdo, volutamente spinto oltre il limite consentito. Provateci: vi troverete affascinati dallo stile di McDonagh. E poi c'è Tom Waits con un coniglio.
Dai, cazzo, vi devo dire tutto?
Looper (Rian Johnson, 2012)

COS'È: il film su cui è stato detto di tutto e di più ("il nuovo Matrix", "il miglior film di fantascienza dopo Moon", "non l'ho capito ma voglio dire la mia") procurando immotivata hype o ingiustificato odio.
Alla fine, invece, nonostante i difetti, è un bel film.

In un futuro in cui esistono i viaggi nel tempo, la mafia utilizza questa tecnologia proibita per eliminare la gente poco simpatica (la mafia ha gusti difficili, si sa).
Qui troviamo subito il primo motivo per cui ringraziare Rian Johnson: finalmente non ci viene presentato un futuro idilliaco, perfettamente organizzato, in cui tutto è bianco, funzionale e volante.
Anzi. Non solo c'è ancora la mafia, non solo è un futuro molto simile al nostro presente per aspetto esteriore, ma lo è anche dal punto di vista socio-economico. Lo sa bene Joe Simmons/Bruce Willis che consiglia a Joe Simmons/Joseph Gordon-Levitt di lasciar perdere il francese e di concentrarsi sul cinese.
Me and Mrs Jones (pilot, BBC One)

COS'È: la nuova serie tv inglese che riporta sul piccolo schermo Robert Sheehan di Misfits, che se non conoscete siete pregati di recuperare all'istante, interrompendo anche la lettura di questa recensione.
Davvero, andate. Io aspetto.

Bon.
Me and Mrs Jones, per farla breve, è praticamente Bridget Jones in versione inglese e MILF.
Gemma, infatti, è una madre single con due gemelle pre-adolescenti e un figlio più grande in giro per il mondo.
Quando decide, alla faccia del suo ex, di uscire con il papà più carino tra quelli della scuola delle figlie, si ritrova in casa anche Billy, nuovo amico di Alfie, rientrato in anticipo dal suo tour attorno al globo.
Inutile a dirsi che Billy è Robert Sheehan a cui nessuna di noi negherebbe un appuntamento, figurarsi una madre single.
Battlestar Galactica: Blood & Chrome (pilot, webseries - youtube)

COS'È: l'attesissimo e chiacchieratissimo (per i motivi che vedremo) prequel di Battlestar Galactica, che tecnicamente si configura anche come sequel di Caprica ma per qualche curiosa ragione quasi tutti stanno omettendo questo dettaglio. Boh.

La vita di questo prodotto è stata travagliata e probabilmente la mia posizione nei suoi confronti è abbastanza singolare: io sono una grande, grandissima fan di BSG (per un sacco di tempo il mio nome su internet è stato Numero Sei e a volte lo uso ancora) per questo ho trovato appropriata la scelta di SyFy di renderla SOLO una web serie.
Se posate un attimo i forconi vi spiego bene il perché.
Skyfall (Sam Mendes, 2012)

COS'È: il nuovo film di James Bond, per l’esattezza il numero 23 del canone ufficiale.

C'è qualcuno che non sa chi è James Bond?
Direi di no, come sono abbastanza sicura che, tra tutti gli interpreti di 007, Craig non è tra i preferiti di molta gente, la stessa gente, per altro, che guarda con sospetto questo nuovo capitolo della saga, complice anche il "solamente bello" Quantum Of Solace.
A tutti i fan della franchise (del? della? boh) dico: non potevate mettervi in mani più capaci.
Non le mie, ovviamente, ma quelle di Sam Mendes, che a memoria di umano non ha sbagliato un film.
Io, per dire, se dovessi proprio indicare il suo lavoro peggiore probabilmente direi Jarhead e guardate che non è mica un film brutto.
Quindi se io ho iniziato a sbavare come una lumaca dall'annuncio della regia, ho letteralmente perso ogni controllo della mia salivazione quando è stata comunicata la scelta del villain: Javier Bardem.
Devo spiegare chi è Javier Bardem? Guardatevi Non è un paese per vecchi.
Red Lights (Rodrigo Cortés, 2012)

COS'È: il nuovo film di Rodrigo Cortès che ci aveva incantati con quel capolavoro che era Buried e io ora non riesco a darmi pace dopo aver visto questa porcata.

Possiamo parlare di Buried?
Dai, vi recensisco quello. Per favore.
Fa troppo male parlare di questo film, di quanto lo aspettavo, di quanto mi stuzzicava il trailer e di come sono finita in sala, a proiezione terminata, a ripetermi che no, era uno scherzo.
L'argomento trattato - credo - lo sappiamo tutti: l'esistenza o meno di fenomeni soprannaturali legati a presunti sensitivi.
Come è già successo molte altre volte quest'anno, la trama (debole, debolissima, cavolo Rod!) cede il passo all'interpretazione di uno dei protagonisti: l'abbiamo visto con The Iron Lady, con Marilyn e con J. Edgar.
Qui l'attrice portante è la grandissima Sigourney Weaver, già memorabile presenza in The Cabin In The Woods.
Worst & Best - 08 novembre

Argo è il terzo lungometraggio di Ben Affleck che diocenescampi quando fa l'attore, ma dietro la macchina da presa è capace di gioiellini come Gone Baby Gone e The Town.
Anche stavolta si muove sempre nel campo dell'action thriller e cresce molto bene, azzardando parecchio in Argo.
La regia resta molto solida - e io non riesco a smettere di stupirmi - affiancata da un cast ancora impeccabile; non mancano come sempre i momenti di tensione e anche qualche sorriso magistralmente creato.
Ben, dai, sei meglio come regista, forse si guadagna pure di più. Togliti da davanti la camera e sieditici dietro.
Fossero tutti così gli attori cani, l'Italia avrebbe i migliori registi dell'universo.
E invece.
Oscar? Boh, io la butto lì: Oscar. Film e regia.
Per lo meno nomination.
Ne riparliamo a gennaio.
Moonrise Kingdom (Wes Anderson, 2012)

COS'È: il ritorno sul grande schermo del geniale creatore di un sacco di roba, tipo The Royal Tenenbaums e il Treno Per Darjeeling.

Ok, partiamo con la mia teoria: Wes Anderson è il motivo per cui, ad un certo punto, hanno deciso di dare alle fotocamere e alle reflex la possibilità di fare video.
Non c'è altra spiegazione: lui ha dimostrato che si possono fare dei film praticamente privi di movimento di camera, incollando semplicemente delle foto - una dietro l'altra - all'interno delle quali i personaggi si muovono, sì, ma neanche così tanto.
E fughiamo subito ogni dubbio: Anderson non è uno dei miei registi preferiti.
È una delle persone più importanti della mia vita.
Nella casella di posta, in bozze, ho la mail che gli ho scritto ormai non so quanti anni fa: la riapro più o meno una volta ogni 10 giorni.
Prima o poi troverò il coraggio di mandarla e di offrirmi come sua stagista a vita non retribuita (sarà il momento in cui non vorrò più avere un tetto sulla testa, ovviamente).
La Collina Dei Papaveri (Goro Miyazaki, 2011)

COS'È: il secondo film di Goro Miyazaki, che immagino abbia subito le peggiori torture giapponesi da tutto lo Studio Ghibli dopo I Racconti di Terramare. Torture che però hanno funzionato. Fino ad un certo punto.

Da queste parti, lo Studio Ghibli e L'Imperatore Miyazaki godono di tanto incondizionato amore quanto Goro detto BracciaStrappateAllAgricoltura è oggetto di odio profondo, dopo il precedente tentativo di seguire le orme del padre.
Per cui no, la visione di La Collina Dei Papaveri non beneficiava di approccio neutrale.
Va detto che i passi avanti sono notevoli ma, nonostante questi, abbiamo la conferma che il talento non è assolutamente un tratto che si trasmette per via ereditaria.
Anzi.
(Ciao Sofia Coppola, se sei all'ascolto, parlo anche con te).
Spiega - Come capire i network US

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I serie tv dipendenti vivono nel terrore di due cose che possono turbare il loro equilibrio televisivo e la loro salute mentale (le due cose, per altro, sono strettamente collegate).
La prima è una certezza: il cold turkey, una bellissima espressione mutuata dalla medicina che indica le azioni e le reazioni di una persona che cessa improvvisamente una dipendenza o un'abitudine.
Io, solitamente:
- cerco info sulla prossima stagione
- mi pento per aver cercato info sulla prossima stagione
- stalko gli autori e gli attori su twitter (questa è una cosa che non voglio approfondire...)
- inizio serie tv di dubbio gusto, tipo Pretty Little Liars
- mollo fidanzati, quando ci sono.
Ma il cold turkey è una certezza (come la morte, mi vien da dire), è un rischio calcolato.

La seconda minaccia, invece, è un'ombra che incombe sulle nostre teste e sui nostri cuori: non è detto si manifesti, ma quando lo fa è inevitabile. Si tratta della cancellazione.
*musica drammatica*
Worst & Best - 25 ottobre

Amour è l'ultimo capolavoro di Michael Haneke, uno che ha deciso di essere un regista vero, ovvero che spazia da un genere all'altro eccellendo in tutti.
A quanti riesce una cosa del genere? Non me ne vengono in mente molti, devo essere sincera.
Haneke, per farla breve, non solo si è portato a casa la Palma D'Oro a Cannes 2009 e il Golden Globe nel 2010 come miglior film straniero con Il Nastro Bianco, ma è l'unico al mondo ad essere riuscito a fare un remake di un proprio film e a non farlo diventare una puttanata stellare, anzi.
Il rischio era molto più che tangibile, quindi stima infinita per non aver rovinato Funny Games.
Stavolta, dopo aver esplorato la caduta dei semi del nazismo su un terreno atto a farli germogliare, si avventura nel dolore della senilità, quella piegata ogni giorno non solo dalla crudeltà del tempo che passa e ti porta via amici e forze, ma anche da un'improvvisa malattia che ti priva anche della dignità.
Uno sguardo su una paura che è ancora un tabù all'interno di una società come la nostra, ancora non in grado di affrontare le conseguenze più paradossali del benessere.
Un capolavoro che solo il maestro austriaco poteva creare. Se lo perdete, siete veramente coglioni.
The Paternal House (Kianoosh Ayyari, 2012)

COS'È: l'ultimo imperdibile film del regista iraniano indipendente Kianoosh Ayyari, di cui non trovo la locandina.

Da sempre la sezione Orizzonti del Festival di Venezia è la più interessante: o si vedono film che usciranno in Italia mesi dopo (nella migliore delle ipotesi...) o si assiste a proiezioni che mai - MAI - avranno di nuovo luogo.
The Paternal House probabilmente rientra in quest'ultima categoria, come tutti i lavori di Kianoosh Ayyari e quasi tutti i film girati in un paese come l'Iran.
Quello che la maggior parte di noi (e probabilmente del mondo intero) sa riguardo all'Iran è che è una Repubblica Islamica, sa di Khomeini, dei suoi successori, di Ahmadinejad e delle conseguenze che tutte queste persone hanno o hanno avuto sulla società.
Questo film, però, ci dimostra da un lato che non basta decapitare la piramide del potere per risanare la società e dall'altro che, per quanto un errore possa essere perpetuato, ad un tratto la ragione (e la modernità) possono avere la meglio.
Gummo (Harmony Korine, 1997)

COS'È: un finto documentario su una cittadina dell'Ohio devastata dall'uragano Gummo.

"Xenia, Ohio. Xenia, Ohio. A few years ago, a tornado hit this place. It killed the people, left and right. Dogs died. Cats died. Houses were split open, and you could see necklaces hanging from branches of trees. People's legs and neck bones were sticking out. Oliver found a leg on his roof. A lot of people's fathers died, and were killed by the great tornado. I saw a girl fly through the sky, and I looked up her skirt. Her skull was smashed. And some kids died. My neighbor was killed in that house. He used to ride bikes and three-wheelers. They never found his head. I always thought that was funny. People died in Xenia. Before dad died, he had a bad case of the diabetes."

Inizia così, con questa descrizione in voiceover da parte di uno dei protagonisti di Gummo, mentre le immagini scorrono proiettandoci all'interno di questo mondo fatto di disagio e malessere.
American Horror Story: Asylum (2x01, FX)

COS'È: la 2x01 di una delle serie tv più OMG di sempre che preannuncia una stagione LETTERALMENTE pazzesca.

AHS lo scorso anno ha destato clamore per diversi motivi: in primis, un sito e una campagna teaser degna di un film con un budget stellare, un cast da restare a bocca aperta e la scelta di passare così vicino al trash e ai b-movie senza però caderci con tutte le scarpe.
La storia di una casa teatro di morti violente e infestata di tutti i precedenti proprietari non si prestava ad un prolungamento oltre la prima stagione.
Che fare quindi? Come dare respiro ad un prodotto che si era rivelato vincente non solo agli occhi del pubblico ma anche della critica?
Ryan Murphy (Popular, Nip/Tuck, Glee) e Brad Falchuk (Glee) hanno trovato un modo molto brillante - e non posso escludere che l'idea fosse sempre stata questa, visto il nome della serie - ovvero cambiare completamente ambientazione sia spaziale che temporale, mantenendo come punti fissi una parte del cast e il concetto di storia horror.
Worst & Best - 18 ottobre


Il Matrimonio Che Vorrei è il film della settimana che si becca il bollino verde, perché ne dovrete vedere di cose prima che io non assegni il mio personal award ad un film con Meryl Graziediodelcinema Streep.
E no, non c'è nulla che possiate dire che farmi cambiare idea, io sono del CamTeam e voi non siete un cazzo.
Messe le cose nella giusta prospettiva, possiamo andare avanti.
Il Matrimonio Che Vorrei è la debolissima traduzione di Hope Springs, ma fino a pochissimo tempo fa il film in Italia ha rischiato di intitolarsi Consigli Per Gli Affetti, quindi raga, ottimismo a palate che c'è andata di gran culo.
La storia è molto carina anche se il regista è David Frankel, a cui vogliamo un gran bene per Il Diavolo Veste Prada, ma che deve ancora pagare pegno per quello schifo che era Un Anno Da Leoni.
Stavolta fa il suo dovere e lo fa bene, complice anche un cast incredibile che vede Steve Carell, un grandissimo Tommy Lee Jones ed una stratosferica Mer- ah, già detto, ok.
On The Road (Walter Salles, 2012)

COS'È: il nuovo film sul capolavoro di Kerouac. Davvero, non li fate i film sui libri se non li avete capiti.

Come ci si rapporta ad un film tratto da un opera letteraria?
A rigor di logica andrebbe valutato solo il prodotto finale: com'è scritto, com'è girato, com'è interpretato.
Ma l'approccio corretto non è il più completo: la classica frase "mi era piaciuto di più il libro" nasconde la verità.
Sostanzialmente non è che "ci era piaciuto di più il libro", ma "ci era piaciuto di più il film che avevamo fatto noi".
Quindi significa che era EFFETTIVAMENTE possibile fare un film migliore.
Non per recitazione, ovviamente; non per regia, magari; ma per taglio, respiro, overview.
Insomma, chiamatelo come volete, ma il punto è che si può.
Dating Rules From My Future Self (webseries)

[sì, è una spiega, faccio la saccente, problemi?]

COS'È: una web serie di nove mini-episodi con protagonista una tipa che avete visto mille volte in altre serie tv.

PERCHÈ PARLO DI QUESTA COSA: perché è quello che io vorrei fare nella vita: scrivere e girare webseries.
Dai, assumetemi, sono brava.

Dissipiamo ogni dubbio:
sì, tecnicamente Lost In Google è una webserie;
no, non è una bella webserie perché hanno copiato una memorabile battuta di The IT Crowd e perché non ha né format né periodicità, due elementi basilari di una serie;
sì, Freaks! è meglio.

Detto questo, Dating Rules From My Future Self è una webserie che chiaramente (nascono per questo) ha degli sponsor.
Quali, visto che non c'è un'emittente a pagare?
Beauty And The Beast (pilot, The CW)

COS'È: l'ennesima scopiazzatura della The CW di un prodotto già esistente solo fatto peggio e in chiave moderna.

Tra tutte le property esistenti, La Bella E La Bestia è sicuramente una di quelle più sfruttate tra cinema, tv, teatro e musical.
Limitandoci alle serie tv, se ne contano almeno tre: quella della CSB, quella della ABC (giustamente) e questa, della The CW che quest'anno ha deciso di adottare il plagio come linea guida.
Loro forse la chiameranno "rilettura in chiave moderna di grandi classici", ma la realtà è che tra questo ed Elementary non si può dire che abbiano fatto dell'originalità il loro punto di forza.
Se poi c'aggiungiamo anche The Carrie Diaries... ma fermiamoci qui.
In Beauty And The Beast, oltre a riciclare la storia si riciclano anche i personaggi: ritroviamo Lana di Smallville che sì, come Beauty è perfetta, ma una figa uguale che sapesse anche recitare non c'era?
Arrow (Pilot, The CW)

COS'È: la serie tv della The CW basato sul fumetto della DC, sulla quale sbaviamo tutti (dove "tutti" sta per "i nerd DCfans" e "tutte le donne eterosessuali") da un bel po'.

"C'era una volta un figopaura che guarda caso era anche miliardario, stronzo e playboy...
Quanti fumetti, tra Marvel e DC, iniziano in questa maniera?
Approssimativamente la metà di mille.
E il numero non cala se continuiamo dicendo "...purtroppo ebbe un tremendissimo incidente/lutto che però - ah, le meraviglie della vita - lo trasformarono in un supereroe per la difesa dei più poveri".
Quindi ve lo dico io: qui parliamo di Green Arrow.
Trattandosi di un fumetto, le prime domande che tutti i fan si fanno è su quale serie si baserà la narrazione e quante libertà si prenderà il canale televisivo.
La prima risposta è: la miniserie di Mike Grell, The Longbow Hunters.
Per la seconda, diciamo che è ancora presto.
Worst & Best - 11 ottobre

Il meglio e il peggio della settimana.
Ci si prova.

Killer Joe è l'ultima fatica di Williem Friedkin.
Sì, quello dell'Esorcista, bravi.
È stato presentato a Venezia, ma mica quest'anno: no, l'anno scorso.
Sempre sul pezzo noi italici.
A cos'è dovuto questo ritardo? Ah, non ne ho idea.
Così, a naso, direi che nessuno puntava un euro sulle performance drammatiche di Matthew McConaughey o sulla capacità del pubblico italiano di dare fiducia ad un attore che si è sempre contraddistinto in commedie più o meno leggere.
Se sul secondo punto posso essere d'accordo, la prima supposizione è quanto di più lontano dalla realtà possa esistere: il killer Joe Cooper è impressionante, travolgente, psicotico e drammatico ad un punto tale da oscurare il resto del cast e la trama del film.
Un Sapore Di Ruggine E Ossa (Jacques Audiard, 2012)

COS'È: il nuovo film di Jacques Audiard, quello di Il Profeta, che se non avete visto siete caldamente invitati a recuperare tipo ADESSO.

I francesi son veramente un popolo del cazzo strano: o fanno robe inguardabili tipo Travolti Dalla Cicogna oppure tiran fuori dei gioiellini tipo questo.
Personalmente credo tutte quelle persone buffe che vivono appena al di là di Ventimiglia se la cavino molto bene con i thriller e molto male con le commedie (Quasi Amici l'ho trovato insopportabile), quindi con questo film già ci muoviamo nell'ambito più corretto.
La trama infatti, per quanto il trailer non dica molto (quindi è un bel trailer), risulta abbastanza chiara: da una situazione di disagio iniziale quale un figlio di cinque anni a carico all'improvviso si passa presto ad un alleggerimento della tensione, all'amore, alla felicità, evvivaevviva.
Moone Boy (pilot, Sky1)

COS'È: il ritorno sul piccolo schermo di Chris O'Dowd, meglio conosciuto come Roy di The IT Crowd.

Innamorarsi di Roy e Moss è stato inevitabile: il british humor è coinvolgente in un modo che gli americani si sognano.
E negli ultimi anni le serie tv del Regno Unito hanno dimostrato di essere non sono all'altezza di quelle US, ma anche di saperle surclassare senza troppa fatica.