COS'È: il ritorno sul grande schermo del geniale creatore di un sacco di roba, tipo The Royal Tenenbaums e il Treno Per Darjeeling.
Ok, partiamo con la mia teoria: Wes Anderson è il motivo per cui, ad un certo punto, hanno deciso di dare alle fotocamere e alle reflex la possibilità di fare video.
Non c'è altra spiegazione: lui ha dimostrato che si possono fare dei film praticamente privi di movimento di camera, incollando semplicemente delle foto - una dietro l'altra - all'interno delle quali i personaggi si muovono, sì, ma neanche così tanto.
E fughiamo subito ogni dubbio: Anderson non è uno dei miei registi preferiti.
È una delle persone più importanti della mia vita.
Nella casella di posta, in bozze, ho la mail che gli ho scritto ormai non so quanti anni fa: la riapro più o meno una volta ogni 10 giorni.
Prima o poi troverò il coraggio di mandarla e di offrirmi come sua stagista a vita non retribuita (sarà il momento in cui non vorrò più avere un tetto sulla testa, ovviamente).
Io lo so che tanti di voi lo detestano, ma c'è da dire che tanti di voi hanno trovato bellissimi film come Nine e Quasi Amici, quindi diciamocelo chiaramente: non è che siete proprio affidabili.
Però ve lo voglio dire subito: se non vi siete entusiasmati per Fantastic Mr Fox, per i Tenenbaum e per Darjeeling evitate anche Moonrise Kingdom perché, tra tutti, questo è il film più wesandersoniano di tutti.
L'unico movimento di camera presente è durante i titoli di testa, in cui ci viene presentata la famiglia di Suzy, la protagonista femminile. Una famiglia delineata in maniera deliziosa (non trovo altro aggettivo), un nucleo famigliare pieno di contraddizioni in cui nessuno si parla, ma la madre (Frances McDormand!) comunica con un megafono.
Il protagonista maschile, invece, è Sam, un piccolo scout orfano da poco, innamorato della bella Suzy. Fortunatamente ricambiato.
Accanto ai due giovani attori sconosciuti, troviamo un cast da brivido: oltre alla già citata McDormand abbiamo Bill Murray (il padre di Suzy), Edward Norton (il caposcout), Bruce Willis (lo sceriffo della microscopica cittadina), Tilda Swinton (i servizi sociali) e mi fermo qui prima di ricominciare a piangere.
Un cast impeccabile, un'interpretazione corale da togliere il fiato accanto ad una fotografia magistrale ed una sceneggiatura ricca di momenti spassosi e anche surreali (il fulmine).
Non concentratevi sull'orrendo - O R R E N D O - sottotitolo italiano: sì, è una fuga d'amore, i due ragazzi scappano, ma vedere solo questo del film è davvero limitante.
E sbagliato.
La fuga è solo la scusa che permette ad Anderson di indagare liberamente una microsocietà che oltre al problema dei due fuggiaschi, ha un uragano in arrivo e tanti piccoli disagi, quelli che c'hanno fatto amare questo regista sin dal primissimo film.
Per evitare di parlare all'infinito, citiamo solo la colonna sonora: un continuo che ci accompagna dai titoli di testa a quelli di coda, quindi aspettate e non alzatevi appena si riaccendono le luci.
Una delizia per gli occhi e i timpani, un film che riesce a puntare lo sguardo su moltissime tematiche senza perdere mail il fuoco.
Forse il miglior film di Anderson.
Grazie grazie grazie, Wes.
GUARDALO SE:
ami le prese per il culo agli scout
ami la colonna sonora come filo conduttore
ami Wessino (e quindi io e te siamo già amici)
EVITA SE:
sei scout
odi la camera ferma
sei una persona brutta
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su Facebook
Ok, partiamo con la mia teoria: Wes Anderson è il motivo per cui, ad un certo punto, hanno deciso di dare alle fotocamere e alle reflex la possibilità di fare video.
Non c'è altra spiegazione: lui ha dimostrato che si possono fare dei film praticamente privi di movimento di camera, incollando semplicemente delle foto - una dietro l'altra - all'interno delle quali i personaggi si muovono, sì, ma neanche così tanto.
E fughiamo subito ogni dubbio: Anderson non è uno dei miei registi preferiti.
È una delle persone più importanti della mia vita.
Nella casella di posta, in bozze, ho la mail che gli ho scritto ormai non so quanti anni fa: la riapro più o meno una volta ogni 10 giorni.
Prima o poi troverò il coraggio di mandarla e di offrirmi come sua stagista a vita non retribuita (sarà il momento in cui non vorrò più avere un tetto sulla testa, ovviamente).
Io lo so che tanti di voi lo detestano, ma c'è da dire che tanti di voi hanno trovato bellissimi film come Nine e Quasi Amici, quindi diciamocelo chiaramente: non è che siete proprio affidabili.
Però ve lo voglio dire subito: se non vi siete entusiasmati per Fantastic Mr Fox, per i Tenenbaum e per Darjeeling evitate anche Moonrise Kingdom perché, tra tutti, questo è il film più wesandersoniano di tutti.
L'unico movimento di camera presente è durante i titoli di testa, in cui ci viene presentata la famiglia di Suzy, la protagonista femminile. Una famiglia delineata in maniera deliziosa (non trovo altro aggettivo), un nucleo famigliare pieno di contraddizioni in cui nessuno si parla, ma la madre (Frances McDormand!) comunica con un megafono.
Il protagonista maschile, invece, è Sam, un piccolo scout orfano da poco, innamorato della bella Suzy. Fortunatamente ricambiato.
Accanto ai due giovani attori sconosciuti, troviamo un cast da brivido: oltre alla già citata McDormand abbiamo Bill Murray (il padre di Suzy), Edward Norton (il caposcout), Bruce Willis (lo sceriffo della microscopica cittadina), Tilda Swinton (i servizi sociali) e mi fermo qui prima di ricominciare a piangere.
Un cast impeccabile, un'interpretazione corale da togliere il fiato accanto ad una fotografia magistrale ed una sceneggiatura ricca di momenti spassosi e anche surreali (il fulmine).
Non concentratevi sull'orrendo - O R R E N D O - sottotitolo italiano: sì, è una fuga d'amore, i due ragazzi scappano, ma vedere solo questo del film è davvero limitante.
E sbagliato.
La fuga è solo la scusa che permette ad Anderson di indagare liberamente una microsocietà che oltre al problema dei due fuggiaschi, ha un uragano in arrivo e tanti piccoli disagi, quelli che c'hanno fatto amare questo regista sin dal primissimo film.
Per evitare di parlare all'infinito, citiamo solo la colonna sonora: un continuo che ci accompagna dai titoli di testa a quelli di coda, quindi aspettate e non alzatevi appena si riaccendono le luci.
Una delizia per gli occhi e i timpani, un film che riesce a puntare lo sguardo su moltissime tematiche senza perdere mail il fuoco.
Forse il miglior film di Anderson.
Grazie grazie grazie, Wes.
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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