Game Of Thrones - 6X01 - The Red Woman

Vabbè, ormai l'avrete capito: faccio questi post solo per poter utilizzare ogni anno un'immagine diversa.
Dai, son bellissime.
E onestamente, che cazzo è rimasto da dire su Game Of Thrones, ormai? Speravo che la mancanza dell'appoggio dei libri potesse tirar fuori qualcosa di interessante (lo scorso anno, per esempio, la svolta di Varys poteva aprire ad una backstory mica da poco. E infatti non se n'è fatto nulla, sia mai che sviluppino una bella idea) e invece mi sono addormentata.
Un'ora di Beautiful. Due maroni.

Lui è tornato (David Wnendt, 2015)

COS'È: uno dei film più terrificanti (in senso buono) che vedrete quest'anno, principalmente per come è stato girato.

Cosa accadrebbe se Hitler si risvegliasse oggi? E non intendo in modalità zombie come i nazisti di Dead Snow, ma vivo e vegeto, in carne, ossa e idee?
Se vi aspettate una satira sull'argomento, sappiate che avete ragione a metà.

Tratto dall’omonimo libro di Timur Vermes, il film va oltre perché sceglie a tratti la strada del "mockumentary".
Lo sviluppo della storia è lo stesso: l'apatia politica e l'assenza di una vera analisi sull'attualità sono le basi perfette per l'ascesa del redivivo Führer che capisce rapidamente come usare la tecnologia odierna.
Ma c'è di più: seguendo con una telecamera le passeggiate di un Oliver Masucci perfetto sia per estetica che per 'piglio', Hitler gira tra la gente dell'odierna Berlino, ascoltando le lamentele di tutti su temi scottanti come l’immigrazione, la cultura araba e la disoccupazione, diventando il paladino di persone qualunque che, inconsapevoli dell'esperimento, esprimono apertamente la loro xenofobia e con un candore terrificante chiedono di fare foto e selfie (quando non invitato direttamente alla riapertura dei lager).
Tramite il meta-cinema, insomma, guardiamo direttamente nel baratro oscuro della mente collettiva: l'Hitler-buffone tira fuori l'Hitler che risiede in tutti noi (in qualcuno non è neanche così sepolto...).

Il risultato è una visione profondamente disagiante e cupamente comica, ma anche estremamente utile come esercizio per affrontare le questioni sociali.
Lui è tornato, poi, cita elegantemente molti altri film (la mia preferita resta la parodia di Downfall che si svolge nell'emittente televisiva, ma anche la scena d'apertura che richiama paroparo Trionfo della volontà di Leni Riefenstahl è una chicca non da poco).


Come reagiremmo, noi, ad un Hitler che dice "Sono una brava persona, uccido solo se necessario"?
A un Führer che si lamenta della pochezza dei programmi tv, ma che nel frattempo, sfruttando il suo ruolo mediatico da fenomeno da baraccone, punta silenziosamente a costruirsi un seguito?
Noi che siamo quelli inquadrati, quelli ben inseriti, noi che non siamo né vecchi o dementi come la nonna di Franziska, l'unica in grado di ricordare gli orrori passati e di ribellarsi?
Come accoglieremo un dittatore 'pop'?
E siamo in grado di reagire a quello che sta già succedendo? Allo stato attuale che Hitler definisce 'un buon punto di partenza', fatto da quegli spezzoni di servizi tratti da tutte le nazioni d'Europa che parlano di razzismo e xenofobia?
Davvero c'è da ridere di un Adolf acclamato come una rockstar, quando RUSPA! è diventato un intercalare per moltissima gente?

Ci vuole poco perché Hitler diventi un fenomeno televisivo: le cose che dice sembrano convincenti, parlano alla 'pancia'.
L'Italia La Germania attuale sembra molto simile a quella di quando c'era lui. 
Sono tempi di instabilità economica e sociale, tempi in cui chi ha il potere non guarda in faccia nessuno, tempi in cui 'democrazia' non vuol più dire niente.



Meno male che Salvini&DiStefano non hanno la stessa granitica personalità, altrimenti saremo già fottuti.



GUARDALO SE:
vuoi goderti una bella analisi e un bel film
vuoi capire cosa succede

EVITA SE:
sei un fascista idiota




Veloce Come Il Vento (Matteo Rovere, 2016)

COS'È: il Fast & Furious italiano, se Fast & Furious si presentasse al Berlinale.

Presente quando dico che tutti i film son più belli in lingua originale?
Ecco, l'unica eccezione solitamente sono i film italiani che guadagnano in fase di doppiaggio (o ridoppiaggio, se parliamo proprio di cani maledetti).
E nella sezione 'cani maledetti' c'ho sempre messo Accorsi che, però, quando non fa Carlo di Baciami Ancora ha il suo perché.
La redenzione è iniziata nell'Arbitro ma non mi aspettavo miracoli da Veloce Come Il Vento.
E invece lo devo ammettere: il film lo regge tutto lui.