Ralph Spaccatutto (Rich Moore, 2012)

COS'È: il 52simo film Disney che pare aver acquisito il lato buono della Pixar. Finalmente.

Ralph Spaccatutto è un film fatto di citazioni su molteplici livelli: ci sono le chiare citazioni in merito ai videogiochi (e vi invito a trovarle tutte) e poi ci sono omaggi ad altri film, come Toy Story e Tron.
La storia non spicca per originalità, ma ormai lo sappiamo: non si giudica un film dalla trama in senso stretto.
Ralph sceglie un mondo ben preciso - esattamente come aveva fatto Toy Story - e sceglie di sottoporre i protagonisti a delle sfide che devono superare mantenendo coerenza e linearità con l'ambientazione che invece presupporrebbe una strettissima correlazione causa-effetto, caratteristica dei videogames.
E il film, questo, lo fa alla perfezione, divertendo i più piccoli con gare al cardiopalma e momenti sparatutto e i più grandi - soprattutto quelli tra i 20 e i 35 anni - riportando sul grande schermo i videogiochi che tanto hanno amato da giovani (sì, mi sto dando della vecchia).
Worst & Best - 20 dicembre

Wreck-It Ralph è uno dei pochi film di quest'anno che ha un caratteristica impagabile: il titolo è stato tradotto decentemente.
Ah, non guardatemi così, qua ormai ci si accontenta di poco.
Scherzi a parte, Ralph è un'ottima animazione Disney, come non se ne vedevano da un po'.
L'avete già visto quasi tutti, pure io, prima o poi mi metto lì e lo recensisco: per ora vi basti sapere che anche se la storia non è delle più innovative, l'ambientazione e la narrazione sono quasi impeccabili.
Si divertiranno davvero tutti: i bimbi più piccoli come quelli più grandi (e con grandi intendo over 25!), quanto meno a trovare le svariate citazioni.
Per inciso, sì, ci sentiremo vecchi (e quelli che non riconosceranno chi è il dj alla festa di Felix verranno etichettati come The Ultimate Sfighez, perché può non piacere, ma non riconoscerlo vuol dire non vivere né su questa terra né su internet).
Purtroppo  il doppiaggio fa perdere forza ed incisività a numerose battute (il giuramento in primis) ma fanculo, per una volta non facciamo così gli schizzinosi.
Il corto che apre il film è bellissimo, ne ho già parlato qui: è Natale, passate due ore di gioia lontano dai parenti guardando Ralph e Paperman. Sarà il momento più bello di queste feste.
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Fanno tutti le classifiche di fine anno, e chi sono io, la figlia della serva?

In rigoroso ordine sparso e con una numerica random, come agli Oscar:

- AVENGERS (Joss Wheadon): il grosso giocattolone Marvel-Disney è sicuramente uno dei titoli più interessanti dell'anno. Poteva essere una puttanata stellare e invece regge. Incredibilmente bene, per altro.
E sì, ovviamente Chris e Tom hanno aiutato a far entrare il film in questa prestigiosissima classifica.
Colgo l'occasione per ricordare che Joss ci sarebbe stato anche nella classifica del 2011 (se questo blog fosse esistito) con The Cabin in the Woods.
Anche qui, la presenza di Chris potrebbe aver giocato a favore (ma anche no: è un film strepitoso).

- MOONRISE KINGDOM (Wes Anderson): sì, continuerò a citarlo finché TUTTI non l'avrete visto.
La recensione la trovate qui e potrei ripeterlo all'infinito: assolutamente film dell'anno, per me.
Perfetto, senza cali o sbavature e soprattutto con un cast pazzesco relegato a fare i comprimari a due ragazzini sconosciuti ma impeccabili.
Solo Lui poteva farlo e l'ha fatto.
Grazie.
Premium Rush (David Koepp, 2012)

COS'È: la versione su due ruote fixed di Fast&Furious che doveva uscire qualche giorno fa se Warner non avesse cambiato idea.
Alla fine, se ne riparla a gennaio direttamente in homevideo con un titolo che diodelcielo non ho intenzione di riportare qui.

L'avventurosa vita di un pony express su bici fissa per le affollate e trafficatissime strade di NYC.
Lo so, lo so, detta così non sembra proprio il film più emozionante dell'anno.
E no, non lo è, ma di sicuro è molto più avvincente di quanto non sembri a prima vista.
Un progetto un po' troppo di settore, che però riesce ad affascinare una nicchia ben precisa di fan duri e puri come chiunque abbia un minima esperienza di bici in una città trafficata.
È un inseguimento mozzafiato per le strade di Manhattan, una corsa contro il tempo che si svolge al limite di portiere aperte senza attenzione, taxi selvaggi e pedoni disattenti e onnipresenti.
Le 5 Leggende (Peter Ramsey, 2012)

COS'È: l'animazione DreamWorks di questo Natale che doveva essere la superfavorita agli Oscar, poi il film uscito e non è che son stati tutti convintissimi. Senza motivo, per altro, perché è un film ben riuscito.

Se fino a qualche annetto fa sulla DreamWorks non c'era molto da dire, ora è ben più difficile: se da un lato non possiamo dimenticare dei lavori deprecabili come Shrek, Kung Fu Panda e Madagascar, dall'altro vanno citati gli ottimi Dragon Trainer, Puss In Boots e tutte le cose in co-produzione con la Aardman.
Detto questo dove si colloca Rise Of The Guardians?
Direi a metà, ma per molti aspetti più vicino a lavori positivi che a quelli pessimi.
In primissimo luogo per i VFX: animazioni ben realizzate sia che si tratti dei character principali, sia per quanto riguarda gli ambienti.
Che il mondo dell'irreale si presti particolarmente ad un utilizzo creativo degli effetti speciali non è una grande novità, ma sotto questo punto di vista DreamWorks sta reggendo ottimamente il passo di Pixar, frase che fino a qualche anno fa mai avrei pensato di dire nel pieno delle mie facoltà mentali.
Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato (Peter Jackson, 2012)

COS'È: mi rifiuto di spiegarvelo. Siete su un blog che si chiama THE FORCE OF HOBBIT, cristo, un po' di buon senso.

Gilbert Keith Chesterton diceva che "Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi."
Lo Hobbit è esattamente questo: una fiaba per bambini - con tanto di drago - intrisa di buoni propositi.
Lo era il libro e lo è il film.
Troppo.
Sì, perché le tre ore di film partono decisamente male, tra eccessivi e per nulla coinvolgenti spiegoni e scenette al limite della macchietta.
Certo, il libro è chiaramente un racconto per bimbi, non è un mistero (quindi chi non sa questo piccolo dettaglio resterà MOLTO deluso se si aspetta qualcosa di epico come LOTR), ma il primo tempo calca troppo la mano sfiorando più di una volta la noia o la stucchevolezza.
Spiega - il 3D

[BENVENUTI AL SETTIMO POST-SPIEGONE DI QUESTO BLOG]
[Gesù, quanto parlo]

Ingiustamente ultimamente si fa un gran parlare di 3D ponendo "il 3D classico" da una lato e l'IMAX dall'altro, come innovazioni in ambito cinema.
Dico ingiustamente perché per prima cosa niente di quello che ho citato nella frase precedente è una recente invenzione cinematografica: l'IMAX risale agli anni '70 con una grandissima evoluzione nei primi anni '90, mentre per il 3D (anche se in maniera più rude rispetto ad ora) i primi tentativi risalgono addirittura agli anni '20.
Come seconda cosa, "3D" è una definizione troppo generica che ha per lo meno tre sfumature molto diverse.

Dai, facciamo subito fuori l'IMAX: è la tecnologia che preferisco ma in Italia non esiste.
No, quello di Pioltello è uno spin off loffo di un IMAX 3D, non è un IMAX 3D: non lo è per dimensioni e nemmeno per tecnologia di proiezione.
Un IMAX prevede un rifacimento radicale sia della sala che delle macchine di proiezione che devono far girare una pellicola più larga (la larghezza del 35mm qui diventa l'altezza). L'adattamento solo dal lato proiezione non è sufficiente: lo schermo non è secondario, cari miei.
Soprattutto all'interno di un IMAX 3D.
Worst & Best - 13 dicembre

Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato è il film della settimana da prima che inventassero le settimane. Ha il thumb up da quando la prima creatura sulla Terra ha sviluppato il pollice opponibile.
Insomma, era inevitabile.
Io non so davvero cosa dire su questo film perché non riesco ad immaginare un essere umano che, nel pieno delle sue facoltà mentali, sceglie di NON vedere questo capolavoro.
Giuro, ci sto provando e niente, non capisco.
Io posso accettare la scusa "non mi piace il fantasy" e di solito non vado oltre, ma come fate a non avere i brividi pensando che tutto quello che vedete è nato dalla mente di uno che, una volta scritta la frase 'in un buco del terreno viveva uno hobbit', ha continuato a narrare una storia impareggiabile senza sapere minimamente cosa fosse uno hobbit (chi, del resto)?
Piccole discrepanze a parte, Peter Jackson aveva fatto un ottimo lavoro con LOTR quindi non vedo perché dubitare questa volta.
E poi 'sto sbavando su questo film da tipo due anni, non ce la faccio più, ho dolori ovunque da tanta è l'attesa.
Spiega - Sorrento 2012

[BENVENUTI AL SESTO POST-SPIEGONE DI QUESTO BLOG]

Che poi non è una spiega: è solo una valutazione delle Giornate Professionali del Cinema che si sono appena concluse a Sorrento.
Banalmente, si tratta di un incontro che il settore cinema tiene due volte l'anno per "prendersi le misure", "misurarsi il polso" e valutarsi un attimo.
È interessante? Se sai cosa guardare sì.

L'highlight sono i listini, ovvero tutti i film che ogni casa di distribuzione presenterà nell'anno seguente.
E qui la primissima novità: se fino al 2011 Medusa non aveva rivali, con una quantità di lungometraggi che oscillava dai 35 ai 40, quest'anno il catalogo è più simile ad un opuscolo con dodici titoli.
D-O-D-I-C-I!
Ne vogliamo parlare? Vogliamo spendere due parole su come QUELLOLI' abbia scelto di tagliare forse la sue industria più fiorente per salvare autentiche teste di cazzo in Mediaset? Meglio di no, che son già agitata così.
Spiega - il cinema coreano

[BENVENUTI AL QUINTO POST-SPIEGONE DI QUESTO BLOG]

Oh, mi son presa talmente bene a scrivere quelle due (mila) righe sul cinema indiano (lo so, mi diverto con poco, non dite nulla) che quasi quasi ne spendo altrettante su un cinema ben più conosciuto ma comunque interessantissimo: quello coreano.

La spiega della spiega è d'obbligo anche qui: sì, è vero, iniziamo a vedere film coreani in sala e non solo ai festival, ma quali film?
Accanto a Pietà troviamo anche roba evitabilissima tipo Leafie, ovvero un'animazione su una gallina che fugge da un pollaio (roBBa nuova, raga) e - ve lo anticipo io che ce l'ho sulla scrivania da un pezzo - Spotty, una specie di b-movie per bambini che vedremo nel 2013 e che tratta della vita di una razza inventata di dinosauri: la narrazione è affidata alla voce-pensiero del cucciolo di dinosauro che si vede prima sterminare la famiglia e poi trova l'amore e poi glielo ammazzano davanti agli occhi e poi lotta finale con dinosauro crudele.
Ah sì, spoiler, scusate.
Imperdibile, vero?
Io sto imprecando da un mese e mezzo e su 'sta roba non ci voglio lavorare manco se mi raddoppiano lo stipendio.
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COS'È: la saga cinematografica che dal 2008 porta al cin- no, devo veramente spiegare di cosa si tratta?
Al limite, posso spendere due parole sul perché questo post era necessario: non lo era.
Come non lo è questo blog, per esempio.
Il punto è che dire "è una merda", per quanto corretto, non è esaustivo, quindi previa visione (ebbene sì) proviamo a portare qualche elemento a supporto della nostra tesi.

A livello di gestione della sceneggiatura, poche volte ho visto (V-I-S-T-O, non ho letto i libri, un po' mi voglio ancora bene) qualcosa di più lento, scoordinato e involontariamente vicino al LOL.
Per altro giudicavo i giovani (sì, lo sto ammettendo...) immuni a questo tipo di romanticismo take-away, in virtù del bombardamento di storie che ricevono su base quotidiana. E invece...
Ma se fin qui posso ancora sopportare - e ridere, appunto - mi viene difficile tollerare il passo indietro che ha fatto fare alla narrazione di genere.
Worst & Best - 06 dicembre

Moonrise Kingdom di Wes Insegnamitutto Anderson è il film della settimana da quando è stata annunciata l'inizio della sua pre-produzione.
L'ho già visto al Lucca Comics e ne ho parlato qui, ma due parole è bene spenderle di nuovo: è una delizia per gli occhi e per il cuore.
Anche il titolo è perfetto, se consideriamo che il tutto si svolge in un "regno" che non è per nulla esteso: già da qui, il punto di visto è chiaro, è quello di due innamorati per i quali, se stanno insieme, ogni cosa è idilliaca.
"Ma quindi è un film d'amore? A me fanno schifo i film d'amore!"
Allora, intanto questo è un problema che risolverai col tuo analista, non qui sul mio blog. E poi no: la storia d'amore è solo il punto di partenza, in realtà è... tutto! Action, drama, essay: TUTTO!
Andate a vederlo, per dio, anche se ormai lo trovate in DVD in tutto l'universo (nei paesi civili è uscito a maggio): Wessino va visto sul grande schermo.
Spiega - il cinema indiano

[BENVENUTI AL QUARTO POST-SPIEGONE DI QUESTO BLOG]

Sì, sarà un post noioso, principalmente perché in Italia nessuno sa quello che - cinematograficamente parlando - succede in India o ci si limita a stereotipi, che poi son i motivi per cui sto scrivendo.

Partiamo con uno dei pochi numeri che spero di citare: il cinema indiano si merita un post perché dallo scorso anno Bollywood è la prima industria cinematografica al mondo. Sì, Hollywood è stata superata: 11 miliardi di dollari contro 12.
Non male per un paese che, a sentire molta gente, ha prodotto solo Slumdog Millionaire.
Ovviamente questo è solo uno dei tanti pregiudizi che affliggono il cinema indiano, proviamo ad elencare i maggiori:
The Secret of Crickley Hall (pilot, BBC One)

COS'È: il pilot della nuova serie tv della BBC One, tratto dal romanzo di James Herbert, che poteva essere Downtown Abbey coi fantasmi e invece è una roba buona neanche per pulirci i vetri.

La stagione 2012-13 non sarà ricordata come la migliore per le serie tv, anzi.
Le nuove proposte sono per lo più dimenticabili (quando non proprio orrende) e anche le serie che abbiamo imparato ad amare stanno scadendo rapidamente.
Ultimo baluardo parevano essere i prodotti UK come Me & Mr Jones che dopo un pilot moscetto si riprende e riesce a tenerci incollati allo schermo, pur senza grandi innovazioni.
La BBC One ci riprova con The Secret of Crickley Hall, mancando però drammaticamente il bersaglio.