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I serie tv dipendenti vivono nel terrore di due cose che possono turbare il loro equilibrio televisivo e la loro salute mentale (le due cose, per altro, sono strettamente collegate).
La prima è una certezza: il cold turkey, una bellissima espressione mutuata dalla medicina che indica le azioni e le reazioni di una persona che cessa improvvisamente una dipendenza o un'abitudine.
Io, solitamente:
- cerco info sulla prossima stagione
- mi pento per aver cercato info sulla prossima stagione
- stalko gli autori e gli attori su twitter (questa è una cosa che non voglio approfondire...)
- inizio serie tv di dubbio gusto, tipo Pretty Little Liars
- mollo fidanzati, quando ci sono.
Ma il cold turkey è una certezza (come la morte, mi vien da dire), è un rischio calcolato.

La seconda minaccia, invece, è un'ombra che incombe sulle nostre teste e sui nostri cuori: non è detto si manifesti, ma quando lo fa è inevitabile. Si tratta della cancellazione.
*musica drammatica*

Anche se inevitabile, possiamo rendere la cancellazione quanto meno prevedibile, iniziando a capire che significato hanno i vari dati d'ascolto.
Partiamo dal presupposto che, come nel cinema, la tv USA è eoni avanti rispetto a quella italiana.
Detto questo, però, alcune scelte dei network ci possono risultare incomprensibili: per esempio, perché cancellare Firefly con i suoi quasi 5 milioni di telespettatori e non Dexter o Homeland, entrambi con la metà dei viewers?
Non si tratta solo del fatto che Dexter va in onda su Showtime (un canale via cavo, a pagamento, quindi con molti meno utenti rispetto alla tv pubblica), ma la ragione risiede principalmente nel fatto che il numero totale di spettatori NON è il metro col quale si misura il successo di una serie tv in America.
Il motivo: non è un mistero che i network vivano di pubblicità e tutte le aziende che acquistano spazi pubblicitario o promozionali sono interessate a colpire un target preciso: quello coi soldi.
Ebbene sì; milioni buttati in ricerche di mercato, quando alla fine tutto si riduce a questo: parlare a quelli che hanno potere d'acquisto. L'unica sottocategoria valida, in questo ambito, è questa e viene identificata dalla fascia d'età 18-49.
Questa gente è quella che ha potere d'acquisto, che è sensibile alla pubblicità, che può spendere e lo fa, seguendo spesso i consigli della tv.
Per questo, i network americani non guardano agli spettatori totali, ma al rating commerciale, ovvero la percentuale di persone 18-49 rispetto al totale degli spettatori.
Poi, internamente, ogni broadcast deciderà qual è il rating minimo per la conferma, non solo in base alla propria tipologia di canale (pubblico o privato), ma anche in relazione al giorno della settimana o alla fascia oraria, con un particolare privilegio per il prime time.

Oltre al rating commerciale conta anche lo share, indice a noi molto più comprensibile perché utilizzato anche in Italia che calcola la percentuale di televisori sintonizzati rispetto al totale dei televisori accesi.

Ora quindi ci sarà più facile capire perché, all'interno della ABC, Once Upon A Time se la passa gran bene con il suo 3.3/8 (3.3 rating, 8 share) al contrario di 666 Park Avenue che, anche a causa della sua messa in onda appena al di fuori del prime time si ferma a 1.7/4 (dati relativi al 21 ottobre).
Considerando che difficilmente la ABC rinnova uno spettacolo che non arriva all'1.8, dovremmo sperare in un miglioramento di 666 Park Avenue, se vogliamo rivederlo il prossimo anno.

Per dovere di completezza, va detto che negli ultimissimi tempi si è aggiunto un nuovo dato per calcolare il successo di una serie tv, ovvero il social media buzz, indice che comprende molte sottovoci come il social engagement e la web reputation.
Tutti questi valori vengono riassunti nel content power ratings che permette a network e pubblicitari di avere una valutazione indipendente del valore dei loro show su tutti e quattro gli schermi attualmente in uso tra il pubblico (tv, pc, smartphone, tablet).
La ricerca crea un indice di gradimento dei programmi televisivi confrontandolo poi con i rating tradizionali menzionati in precedenza.
Non serve dire che, mettendo sul piatto anche il contenuto, i risultati sono spesso sorprendenti ma utilissimi.
Non stupiamoci se quindi una serie tv viene cancellata per essere poi rimpiazzata da un contenuto molto molto simile, ma declinato come web serie.

Tutto questo per dire?
Niente, sto aspettando che esca una versione decente della 2x02 di AHS e ho occupato il tempo così, con questo post: a volte il cold turkey arriva pure da una settimana all'altra.

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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2 commenti:

  1. mamma mia, federica ancora lo guarda PLL :)

    i firefly l'ho visto(pure il film) e sinceramente mi è parso un poco una stronzata. sul genero ho trovato battle star galactica mille volte meglio(e una delle migliori serie che abbia visto).

    non ho compreso benissimo il content power ratings. in pratica loro riscono a capire se la serie te la guardi da tv pc o mobile? ok, fin qui non mi sembra nulla di difficoltoso, però non tutte le emittenti usa hanno una loro app per tablet o smartphone, e con iOS(ora anche con android 4.1) visualizzarli da alcuni siti è impossibile perchè sono ancora in flash

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  2. Il content power ratings comprende tanti valori, quello del device di utilizzo è solo uno.
    Un altro, per esempio, è la quantità (e la qualità) di retwitt, dalla quale può emergere, per esempio, che l'orario della replica è molto più profittevole di quello della prima messa in onda (e quindi sarà utile un cambio di palinsesto).

    Restano comunque dati integrativi, non sostitutivi del rating commerciale e dello share. Completano semplicemente.

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