COS'È: l'ennesimo tentativo (palesemente fuori tempo massimo) di sfruttare la rediviva notorietà di Sherlock Holmes.
Grave grave grave errore di timing.
Tutto è iniziato nel lontano 2009, quando Guy Ritchie ha dato un primo, ma fondamentale, scossone alla tradizione cinematografica natalizia presentandosi su tutti gli schermi italiani con un film intitolato Sherlock Holmes.
Io credo non lo ringrazierò mai abbastanza.
Non tanto per il film, (che comunque è valso i soldi del biglietto) quanto per la dimostrazione che no: non è necessario fare un film volgare, o strettamente natalizio o per forza di cose ambientato in inverno per fare boxoffice.
Guy, grazie.
Poi è arrivato il 2010 e la BBC ha voluto riprendere il personaggio di Conan Doyle ambientandolo però nella moderna Londra.
Risultato? Sherlock, una serie tv che rasenta la perfezione e in grado di creare assoluta dipendenza.
Nel frattempo il buon Guy Ritchie, che si era già messo a fare il suo secondo Sherlock, inizia a capire che sarà più dura del previsto: la serie tv della BBC ha alzato troppo le aspettative, il paragone non sarà più con Robert Downey Jr., ma con Benedict Cumberbatch.
Esita, tentenna, dice "no, dai, non lo faccio più", poi la Warner gli fa "dai? Allora ci ridai tutti i soldini", lui dice "anche no" e lo fa.
Tra i peggiori pregiudizi, a Natale del 2011 esce Sherlock Holmes - Gioco Di Ombre, un film estremamente godibile e più aderente alla letteratura di quanto chiunque voglia ammettere.
Date queste premesse, perché rischiare un mezzo flop trattando nuovamente il tema di Watson ai giorni nostri?
Forse perché si ha uno script fenomenale tra le mani?
Beh, potrebbe essere. Ma non è questo il caso.
Elementary non ci prova neanche, nel senso che copia spudoratamente il prodotto della BBC spostando semplicemente la location da Londra a New York, senza aggiungere nulla di sostanziale.
Anzi.
Sherlock si muove in mezzo a deduzioni al limite del ridicolo, senza dare allo spettatore il senso di stupore che invece ha caratterizzato il personaggio sia sui libri che al cinema.
Le conclusioni sono frettolose e sembrano più a delle fortunate uscite che non dei ragionamenti basati su fatti e osservazioni.
La descrizione del personaggio poi è molto confusa: cosa dovrebbe indicare il fatto che lui riesca a seguire più trasmissioni su diversi televisori contemporaneamente? Che è intelligente? Che è attento? Che è fatto di crack? Che è un maniaco del controllo? Non so, ditemelo voi, io non l'ho capito.
Su Watson, invece, è ancora presto per parlare: certo, il fatto che sia interpretato da una donna (Lucy Liu) al momento non aggiunge né toglie nulla alla trama, ma probabilmente questo è un elemento che, col passare delle puntate, verrà sistemato.
Si tratta quindi di una pessima serie tv? Come ho detto prima, copia esattamente la BBC e dato che quello era un prodotto impeccabile, anche questo garantisce un certo livello di qualità.
Ma perché guardare un sosia quando abbiamo la star a portata di mano?
Elementary sbaglia clamorosamente il timing, presentandosi in ritardo e facendo la figura di quello che per mantenere il passo può solo copiare e sperare che i prof non se ne accorgano.
Ti è andata male, mi dispiace.
(metto il MEH giallo perché non ho ancora l'icona rossa del NO WAY, anche se effettivamente non è un programma da buttare. Sì, se non esistesse Sherlock, intendo)
GUARDALO SE:
vuoi ingannare l'attesa mentre aspetti Sherlock
non hai visto né il serial della BBC, nè i film di Guy Ritchie
EVITA SE:
sei un grandissimo fan del personaggio in tutte le sue forme
la gente che parla veloce ti dà fastidio
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Grave grave grave errore di timing.
Tutto è iniziato nel lontano 2009, quando Guy Ritchie ha dato un primo, ma fondamentale, scossone alla tradizione cinematografica natalizia presentandosi su tutti gli schermi italiani con un film intitolato Sherlock Holmes.
Io credo non lo ringrazierò mai abbastanza.
Non tanto per il film, (che comunque è valso i soldi del biglietto) quanto per la dimostrazione che no: non è necessario fare un film volgare, o strettamente natalizio o per forza di cose ambientato in inverno per fare boxoffice.
Guy, grazie.
Poi è arrivato il 2010 e la BBC ha voluto riprendere il personaggio di Conan Doyle ambientandolo però nella moderna Londra.
Risultato? Sherlock, una serie tv che rasenta la perfezione e in grado di creare assoluta dipendenza.
Nel frattempo il buon Guy Ritchie, che si era già messo a fare il suo secondo Sherlock, inizia a capire che sarà più dura del previsto: la serie tv della BBC ha alzato troppo le aspettative, il paragone non sarà più con Robert Downey Jr., ma con Benedict Cumberbatch.
Esita, tentenna, dice "no, dai, non lo faccio più", poi la Warner gli fa "dai? Allora ci ridai tutti i soldini", lui dice "anche no" e lo fa.
Tra i peggiori pregiudizi, a Natale del 2011 esce Sherlock Holmes - Gioco Di Ombre, un film estremamente godibile e più aderente alla letteratura di quanto chiunque voglia ammettere.
Date queste premesse, perché rischiare un mezzo flop trattando nuovamente il tema di Watson ai giorni nostri?
Forse perché si ha uno script fenomenale tra le mani?
Beh, potrebbe essere. Ma non è questo il caso.
Elementary non ci prova neanche, nel senso che copia spudoratamente il prodotto della BBC spostando semplicemente la location da Londra a New York, senza aggiungere nulla di sostanziale.
Anzi.
Sherlock si muove in mezzo a deduzioni al limite del ridicolo, senza dare allo spettatore il senso di stupore che invece ha caratterizzato il personaggio sia sui libri che al cinema.
Le conclusioni sono frettolose e sembrano più a delle fortunate uscite che non dei ragionamenti basati su fatti e osservazioni.
La descrizione del personaggio poi è molto confusa: cosa dovrebbe indicare il fatto che lui riesca a seguire più trasmissioni su diversi televisori contemporaneamente? Che è intelligente? Che è attento? Che è fatto di crack? Che è un maniaco del controllo? Non so, ditemelo voi, io non l'ho capito.
Su Watson, invece, è ancora presto per parlare: certo, il fatto che sia interpretato da una donna (Lucy Liu) al momento non aggiunge né toglie nulla alla trama, ma probabilmente questo è un elemento che, col passare delle puntate, verrà sistemato.
Si tratta quindi di una pessima serie tv? Come ho detto prima, copia esattamente la BBC e dato che quello era un prodotto impeccabile, anche questo garantisce un certo livello di qualità.
Ma perché guardare un sosia quando abbiamo la star a portata di mano?

Ti è andata male, mi dispiace.
(metto il MEH giallo perché non ho ancora l'icona rossa del NO WAY, anche se effettivamente non è un programma da buttare. Sì, se non esistesse Sherlock, intendo)
GUARDALO SE:
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non hai visto né il serial della BBC, nè i film di Guy Ritchie
EVITA SE:
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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