Lincoln è il film candidato a 57 Oscar (ok, dai, SOLO 12) e che, se tutto va come deve andare, se ne porterà a casa più di uno, in più di una categoria 'grossa'.
Abbiamo già detto come gli americani sembrano ricordarsi del proprio senso civico solo al cinema e solo quando si parla di premi, ma la verità è che Lincoln è un gran filmone, e sì, so che sto parlando di Spielberg.
La settimana scorsa Burton, ora lui, qualcuno mi porti al pronto soccorso.
Continuo a non amare questo regista, ma la verità è che questo è un prodotto profondo, riuscito, pensato bene, girato bene, interpretato meglio.
Certo, è difficile negare come il tema sia MOLTO PARACULO (di questi tempi, poi...), ma pure noi ci siamo portati a casa un Oscar parlando degli orrori del Nazismo, quindi zitti e pedalare.

Pazze Di Me è il film italiano della settimana che mi sta facendo rimpiangere i tempi d'oro in cui De Laurentiis si presentava col suo bel filmone a Natale, noi gente-di-un-certo-livello non andavamo al cinema per quel mesetto 'che tanto le sale eran piene e noi odiamo la gente che parla a luci spente, poi, verso metà gennaio, potevamo tornare al cinema, come la primavera ritorna dopo il gelido inverno.
Qua, invece, l'inverno continua, e pure male, con l'ennesimo film dell'ennesimo comico che - oh, è la verità - non fa ridere.
Il trailer è imbarazzante, l'ho visto una volta tipo un mese fa e non ve lo linko nemmeno, mi ricordo che parte con quella stronzata delle 7 donne per un uomo e con la riflessione sul fatto che quando stai per fare una cosa per l'ultima volta non sai mai che è l'ultima.
Io credo di averci fatto un tema, avevo tipo 12 anni e già allora mi stavo rompendo di coglioni di 'sta filosofia da Smemoranda.



GLI ALTRI FILM IN BREVE...
Flight: è il ritorno di Zemeckis ad un cinema decente, dopo delle robe veramente tristi come Polar Express, Beowulf e A Christmas Carol. Qui, fortunatamente, ritorniamo agli antichi fasti di Castaway, con una digressione interessante su un tema che era davvero facilissimo sbagliare. Bravo Robert.
In Darkness: è un altro filmone, perché è così, dopo settimane di nulla, ora tutto in un colpo. Candidato lo scorso anno come miglior film in lingua straniera, non ha vinto anche se meritava dibbrutto. Anche qui il tema è paraculo, però non me la sento di fare della facile ironia come sopra: filmone, anche se ormai l'abbiamo visto tutti, considerato che è uscito nel 2011.
Quartet: è il debutto alla regia di uno che non abbiamo mai sentito: Dustin Hoffmann. Leggenda vivente finita a fare i cinepanettoni americani (ti presento i miei, mi presenti i tuoi, ti presentiamo tutti), ora tenta il riscatto dietro la macchina da presa. Riuscendoci. Dai, cazzo, dai.

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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