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In realtà la classifica comprende anche zombie in senso lato, cioè non morti viventi, ma 'semplici' infetti che danno la caccia ai superstiti.
La differenza è sottile, ma prima che rompiate i coglioni era giusto evidenziarla e farvi star zitti.
Tutto ok?
Bon, iniziamo, tendenzialmente in ordine sparso, con un occhio di riguardo per la massima espressione di questo genere:
George A. Romero.
La Notte Dei Morti Viventi
George A. Romero, 1968
Siamo agli albori, per cui il linguaggio è ancora un po' ruvido e i temi portanti sono poco più che abbozzati, ma ci sono già tutti: l'orrore ha i tratti dell'uomo, la paura ha la nostra stessa forma, dividersi porta alla morte, rimanere saldamente uniti è l'ultima ancora di salvezza quando nemmeno chi ti dovrebbe difendere ha le capacità per farlo.
Ripeto: siamo nel 1968. La data non è un caso.
Zombie
George A. Romero, 1978
Romero è un regista vero, che sa esattamente dove vuole arrivare e cosa vuole produrre e soprattutto ha una incredibile capacità di tirar fuori capolavori con pochissimi mezzi, cosa che io adoro (ciao Nolan, sì, parlo sempre con te).
Un decennio dopo La Notte Dei Morti Viventi, la coscienza gli richiede nuovamente di opporsi all'ondata di consumismo dilagante che sta minando le menti degli americani (e del resto del mondo a breve). La mai troppo citata armata di non-morti ritorna dalla tomba per dare il suo allarme all'umanità . Semplice ma tremendamente efficace: siete morti, il vostro cervello è morto e vi state facendo manipolare inesorabilmente dall'effimero desiderio di consumo di massa.
Il Giorno Degli Zombie
George A. Romero, 1985
In Day of the Dead vediamo la logica conseguenza dell'epidemia dei morti, con la terra completamente in mano agli zombi e l'umanità ormai del tutto sconfitta. La metafora sociale è, come nei film precedenti, molto forte e importante, anche se leggermente cambiata: gli zombi non sono più semplicemente delle creature guidate unicamente dall'istinto di nutrirsi di carne umana, ora sono anche degli esseri coscienti e addirittura capaci di imparare, di evolversi intellettivamente in maniera molto più rapida dei loro rispettivi antagonisti umani. Difatti è proprio Bub l'unico a dimostrare di avere dei sentimenti nobili in mezzo a tante persone che, per paura o solo per stupidità , non ne sono più in grado.
Dellamorte Dellamore
Michele Soavi, 1994
Sì, è quella roba supertrash su Dylan Dog che in realtà non ha nulla a che vedere con l'indagatore dell'incubo, tradotto in inglese con Cemetery Man.
Si tratta di un film fatto di stereotipi, ma con una buona sceneggiatura ed un'ottima regia. Poi voi non apprezzerete tutte le elucubrazioni filosofiche sclaviane, ma il messaggio è chiaro: se perdiamo 'la passione' non riusciamo più a distinguere i vivi dai morti. E tendenzialmente poi finisce male.
...E Tu Vivrai Nel Terrore! L'AldilÃ
Lucio Fulci, 1981
Trattato malissimo alla sua uscita (come tutti i film di Fulci), è stato rivalutato ultimamente. E ci mancherebbe anche altro: eravamo troppo bravi a fare horror/splatter. Per contrappasso ora facciamo solo commedie uterine del cazzo.
Per ora mi fermo qui, che tanto ne avete da vedere.
E' nella terza parte del post dedicato agli zombie, che è in bozze da settimane... :( Pensavo di essere l'unica a cui interessava questo argomento, quindi non avevo più postato nulla...
Niente Alba dei Morti Dementi? D:
RispondiEliminaE' nella terza parte del post dedicato agli zombie, che è in bozze da settimane... :(
EliminaPensavo di essere l'unica a cui interessava questo argomento, quindi non avevo più postato nulla...