COS'È: il 53simo film del canone classico Disney, ispirato a La Regina Delle Nevi di Hans Christian Andersen.
E aggiungerei: ispirato davvero bene.
In un anno in cui - a parte Miyazaki - le animazioni sono state davvero pessime, Frozen è (facili battute a parte) una boccata d'aria fresca.
Certo, la scritta lì in alto 'dai creatori di Rapunzel e Ralph Spaccatutto' è un pochino fuorviante: la leggerezza c'è, la morale 'alternativa' passata tramite temi classici anche, la perfezione della CGI ormai è indiscutibile, solo che... il risultato è diverso.
I personaggi sono un pochino più 'grezzi' e ho la netta sensazione che non servisse allungare il film: bastava rimodellare alcune battute, renderle meno 'standard' e più tagliate sul carattere dei personaggi che, purtroppo, qui parlano tutti in maniera molto simile (non ci sono guizzi verbali, peculiarità nella dizione...).
[PARENTESI DOPO LA VISIONE IN LINGUA ORIGINALE: ecco, in inglese c'è tutto, quindi niente, è perfetto]
Da dove viene allora l'adattamento magnifico di cui parlavo all'inizio?
Viene dal fatto che quella che poteva tranquillamente essere una banalissima storia d'amore, in realtà, diventa tutt'altro.
Le protagoniste sono due sorelle - Elsa col suo 'maleficio' molto a-la-Re Mida e Anna con la spensieratezza di chi non sa - e, nonostante la possibilità di un grande amore si palesi praticamente subito e venga ripetuta per tutto il film, il gesto risolutore per la prima volta arriva da un'altra parte.
È una storia di principesse, principi e sentimenti, dove i principi (e i maschi in generale) non servono a molto, le principesse si salvano da sole, non c'è alcun matrimonio e per quanto riguarda i sentimenti... non voglio spoilerare, ma dopo anni - DECENNI - in cui la Disney è stata l'artefice di sogni ed aspettative irrealistiche per migliaia e migliaia di bimbe, ora fa un nobilissimo gesto per rimettere le cose al loro posto.
Immedesimarsi a volte nella buffa e sognante Anna, a volte nella tormentata e decisa Elsa è facilissimo: sono personaggi reali con dubbi, difetti, paure e tanti errori alle spalle.
Avrei speso forse qualche minuto in più sul loro rapporto da piccole, ma per chi non è figlio unico le scene iniziali sono quasi ridondanti. Non a caso i genitori compaiono dopo: la vita di due fratelli quasi della stessa età è un mondo a parte, fatto solo di loro stessi, di linguaggi segreti, di protezione l'una per l'altra.
Menzione speciale per le canzoni: la Disney torna allo splendore di un tempo con alcune canzoni divertentissime e spesso anche emozionanti (io ho pianto, che vi devo dire, sarà che i temi mi toccavano molto da vicino).
Leggerete altrove che le canzoni sono tante e lunghe; io sono sconvolta da questa analisi.
Perché è chiaro che se guardi Il Re Leone quando hai otto anni forse non ti sembra così tanto un musical, ma questo significa che da adulti non l'avete più visto?
O non avete rivisto La Sirenetta? O La Bella e La Bestia?
O Aladdin, santiddio: il genio praticamente canta e basta!
Qui, proprio come accadeva ai tempi d'oro, durante le canzoni ci sono dei momenti fondamentali per la storia e per i personaggi: la scena in chiusura della canzone Facciamo Un Pupazzo Insieme dice più di quanto un intero dialogo tra Anna ed Elsa in merito ai loro genitori (...) avrebbe mai potuto fare.
È una scena fortissima, io mi sono ritrovata a non credere ai miei occhi: un pugno nello stomaco così in un film Disney non me lo aspettavo.

Quindi poche storie e via al cinema, 'che l'amore romantico non è l'unico che esiste.
Anzi. A volte 'vale la pena sciogliersi' per qualcos'altro. E qualcun'altro.
E non scordate di comprare la colonna sonora: vi sfido a non ascoltarla in loop.
P.S.: sì, Anna coi capelli bianchi e le trecce è un'omaggio neanche troppo nascosto a Sophie di Il Castello Errante di Howl.
GUARDALO SE:
non vuoi perdere la miglior animazione dell'anno (Miyazaki escluso)
EVITA SE:
non ti piacciono i film in cui cantano. E sappi che non ti credo: vuoi dirmi che Il Re Leone e La Sirenetta non ti son piaciuti? Dai.
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E aggiungerei: ispirato davvero bene.
In un anno in cui - a parte Miyazaki - le animazioni sono state davvero pessime, Frozen è (facili battute a parte) una boccata d'aria fresca.
Certo, la scritta lì in alto 'dai creatori di Rapunzel e Ralph Spaccatutto' è un pochino fuorviante: la leggerezza c'è, la morale 'alternativa' passata tramite temi classici anche, la perfezione della CGI ormai è indiscutibile, solo che... il risultato è diverso.
I personaggi sono un pochino più 'grezzi' e ho la netta sensazione che non servisse allungare il film: bastava rimodellare alcune battute, renderle meno 'standard' e più tagliate sul carattere dei personaggi che, purtroppo, qui parlano tutti in maniera molto simile (non ci sono guizzi verbali, peculiarità nella dizione...).
[PARENTESI DOPO LA VISIONE IN LINGUA ORIGINALE: ecco, in inglese c'è tutto, quindi niente, è perfetto]
Da dove viene allora l'adattamento magnifico di cui parlavo all'inizio?
Viene dal fatto che quella che poteva tranquillamente essere una banalissima storia d'amore, in realtà, diventa tutt'altro.
Le protagoniste sono due sorelle - Elsa col suo 'maleficio' molto a-la-Re Mida e Anna con la spensieratezza di chi non sa - e, nonostante la possibilità di un grande amore si palesi praticamente subito e venga ripetuta per tutto il film, il gesto risolutore per la prima volta arriva da un'altra parte.
È una storia di principesse, principi e sentimenti, dove i principi (e i maschi in generale) non servono a molto, le principesse si salvano da sole, non c'è alcun matrimonio e per quanto riguarda i sentimenti... non voglio spoilerare, ma dopo anni - DECENNI - in cui la Disney è stata l'artefice di sogni ed aspettative irrealistiche per migliaia e migliaia di bimbe, ora fa un nobilissimo gesto per rimettere le cose al loro posto.
Immedesimarsi a volte nella buffa e sognante Anna, a volte nella tormentata e decisa Elsa è facilissimo: sono personaggi reali con dubbi, difetti, paure e tanti errori alle spalle.
Avrei speso forse qualche minuto in più sul loro rapporto da piccole, ma per chi non è figlio unico le scene iniziali sono quasi ridondanti. Non a caso i genitori compaiono dopo: la vita di due fratelli quasi della stessa età è un mondo a parte, fatto solo di loro stessi, di linguaggi segreti, di protezione l'una per l'altra.
Menzione speciale per le canzoni: la Disney torna allo splendore di un tempo con alcune canzoni divertentissime e spesso anche emozionanti (io ho pianto, che vi devo dire, sarà che i temi mi toccavano molto da vicino).
Leggerete altrove che le canzoni sono tante e lunghe; io sono sconvolta da questa analisi.
Perché è chiaro che se guardi Il Re Leone quando hai otto anni forse non ti sembra così tanto un musical, ma questo significa che da adulti non l'avete più visto?
O non avete rivisto La Sirenetta? O La Bella e La Bestia?
O Aladdin, santiddio: il genio praticamente canta e basta!
Qui, proprio come accadeva ai tempi d'oro, durante le canzoni ci sono dei momenti fondamentali per la storia e per i personaggi: la scena in chiusura della canzone Facciamo Un Pupazzo Insieme dice più di quanto un intero dialogo tra Anna ed Elsa in merito ai loro genitori (...) avrebbe mai potuto fare.
È una scena fortissima, io mi sono ritrovata a non credere ai miei occhi: un pugno nello stomaco così in un film Disney non me lo aspettavo.

Quindi poche storie e via al cinema, 'che l'amore romantico non è l'unico che esiste.
Anzi. A volte 'vale la pena sciogliersi' per qualcos'altro. E qualcun'altro.
E non scordate di comprare la colonna sonora: vi sfido a non ascoltarla in loop.
Turn away and slam the door
I don't care what they're going to say
Let the storm rage on
The cold never bothered me anyway
P.S.: sì, Anna coi capelli bianchi e le trecce è un'omaggio neanche troppo nascosto a Sophie di Il Castello Errante di Howl.
GUARDALO SE:
non vuoi perdere la miglior animazione dell'anno (Miyazaki escluso)
EVITA SE:
non ti piacciono i film in cui cantano. E sappi che non ti credo: vuoi dirmi che Il Re Leone e La Sirenetta non ti son piaciuti? Dai.
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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