COS'È: lo specialone di Natale del Dottore.
E siamo a quota 800 episodi.
(O T T O C E N T O!)
Ma chi è che ha convinto Moffat che sarebbe stato un grande sceneggiatore di sci-fi?
Perché NON CI SIAMO PROPRIO.
Forse più di qualunque altro genere, il sci-fi vive di regole estremamente precise e soprattutto di concatenazioni.
Ovviamente spesso si sfora nell'action - e ci mancherebbe, sai che palle altrimenti? - ma a livello di scrittura, di narrazione, cosa c'ha dato questo episodio?
Assolutamente nulla.
Moffat si crea un problema e si diverte un mondo a tentare di risolverlo, il che potrebbe anche andare bene, se la story line principale nel frattempo andasse avanti.
E invece no.
Niente viene aggiunto a ciò che sapevamo già e, cosa peggiore, non viene nemmeno introdotto degnamente Peter Capaldi.
Cosa mi devo aspettare dal nuovo Dottore? Che tipo è? Quale sarà la sua catchphrase? Ma soprattutto, a quale cavolo di punto della storia siamo rimasti?
Che facciamo? Lo buttiamo via tutto, questo episodio?
Beh, a livello narrativo sì, possiamo far finta di non averlo visto.
Moffat ha deciso di mandare a puttare L'UNICA REGOLA che ancora teneva ancorate le stagioni moderne con quelle originali (12 rigenerazioni per 13 dottori, siamo nel lontano 1976 con l'episodio The Deadly Assassin) e di dare una spiegazione frettolosa alla nuova 'timeline dei dottori' (The War Doctor viene inserito come se fosse un mero dettaglio quasi da dare per scontato e il Decimo si rigenera mantenendo le stesse sembianze, come abbiamo visto in Journey's End) (Ah, David, come se non sapessimo che sei un narciso di prima categoria...).
Cosa resta, quindi?
Resta un episodio recitato davvero magistralmente sia da Matt Smith che da Jenna-Louise Coleman.
Restano tante lacrime per l'addio del Dottore a Clara.
Restano tante lacrime per la storia di come la nonna di Clara ha incontrato suo nonno, con delle parole che avrebbero spezzato il cuore di chiunque ('I wanted everything to stop. I wanted nothing to change ever again. If he could just keep standing there, so beautiful ... That’s when I knew of course').
Resta la tenerezza di vedere il Dottore far amicizia con una testa di Cyberman.
Restano alcune intuizioni geniali per andar incontro ai cambiamenti che ogni attore può intraprendere nella vita reale fuori dal set (io non avrei inserito così bene Matt-TestaPelata, lo ammetto).
Ma soprattutto resta FINALMENTE un passaggio di testimone fatto senza colpevolizzare nessuno e senza passare ingombranti eredità: questo Dottore non se ne va dicendo 'I don't wanna go'.
Se l'avesse fatto, avremmo odiato tutti Capaldi (vi ricorda nulla questa breve analisi? Ecco).
Invece, Matt Smith se va essendo Matt Smith: con il suo ciuffone, la sua goffaggine, il suo essere perennemente fuori luogo ma assolutamente perfetto.
Al suo posto arriva Capaldi, col quale ci sarà sicuramente da ridere: uno che ha da ridire sul colore dei propri reni, avrà sicuramente la capacità di intrattenerci fino alle lacrime.
Questa volta è proprio il caso di dirlo:
il Dottore è morto; evviva il Dottore.

P.S.: Un grazie particolare alla produzione che ci ricorda sempre come gli uomini siano inevitabilmente attratti da donne psicopatiche quando hanno la perfezione praticamente a fianco.
('Boss of the psycho space nuns. So you!')
Clara, tieni duro: ci siamo passate tutte per quella cosa delle presentazioni finte in famiglia il giorno di Natale.
Si tratta solo di un giorno: poi passiamo i restanti 364 a spasso per il tempo e lo spazio a far parte dell'avventura più pazzesca che ci sia.
We are the impossible girls.
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E siamo a quota 800 episodi.
(O T T O C E N T O!)
Ma chi è che ha convinto Moffat che sarebbe stato un grande sceneggiatore di sci-fi?
Perché NON CI SIAMO PROPRIO.
Forse più di qualunque altro genere, il sci-fi vive di regole estremamente precise e soprattutto di concatenazioni.
Ovviamente spesso si sfora nell'action - e ci mancherebbe, sai che palle altrimenti? - ma a livello di scrittura, di narrazione, cosa c'ha dato questo episodio?
Assolutamente nulla.
Moffat si crea un problema e si diverte un mondo a tentare di risolverlo, il che potrebbe anche andare bene, se la story line principale nel frattempo andasse avanti.
E invece no.
Niente viene aggiunto a ciò che sapevamo già e, cosa peggiore, non viene nemmeno introdotto degnamente Peter Capaldi.
Cosa mi devo aspettare dal nuovo Dottore? Che tipo è? Quale sarà la sua catchphrase? Ma soprattutto, a quale cavolo di punto della storia siamo rimasti?
Che facciamo? Lo buttiamo via tutto, questo episodio?
Beh, a livello narrativo sì, possiamo far finta di non averlo visto.
Moffat ha deciso di mandare a puttare L'UNICA REGOLA che ancora teneva ancorate le stagioni moderne con quelle originali (12 rigenerazioni per 13 dottori, siamo nel lontano 1976 con l'episodio The Deadly Assassin) e di dare una spiegazione frettolosa alla nuova 'timeline dei dottori' (The War Doctor viene inserito come se fosse un mero dettaglio quasi da dare per scontato e il Decimo si rigenera mantenendo le stesse sembianze, come abbiamo visto in Journey's End) (Ah, David, come se non sapessimo che sei un narciso di prima categoria...).
Cosa resta, quindi?
Resta un episodio recitato davvero magistralmente sia da Matt Smith che da Jenna-Louise Coleman.
Restano tante lacrime per l'addio del Dottore a Clara.
Restano tante lacrime per la storia di come la nonna di Clara ha incontrato suo nonno, con delle parole che avrebbero spezzato il cuore di chiunque ('I wanted everything to stop. I wanted nothing to change ever again. If he could just keep standing there, so beautiful ... That’s when I knew of course').
Resta la tenerezza di vedere il Dottore far amicizia con una testa di Cyberman.
Restano alcune intuizioni geniali per andar incontro ai cambiamenti che ogni attore può intraprendere nella vita reale fuori dal set (io non avrei inserito così bene Matt-TestaPelata, lo ammetto).
Ma soprattutto resta FINALMENTE un passaggio di testimone fatto senza colpevolizzare nessuno e senza passare ingombranti eredità: questo Dottore non se ne va dicendo 'I don't wanna go'.
Se l'avesse fatto, avremmo odiato tutti Capaldi (vi ricorda nulla questa breve analisi? Ecco).
Invece, Matt Smith se va essendo Matt Smith: con il suo ciuffone, la sua goffaggine, il suo essere perennemente fuori luogo ma assolutamente perfetto.
Al suo posto arriva Capaldi, col quale ci sarà sicuramente da ridere: uno che ha da ridire sul colore dei propri reni, avrà sicuramente la capacità di intrattenerci fino alle lacrime.
Questa volta è proprio il caso di dirlo:
il Dottore è morto; evviva il Dottore.

(bollino giallo a Moffat che si meriterebbe il rosso, ma è Natale;
bollino verde al resto)
P.S.: Un grazie particolare alla produzione che ci ricorda sempre come gli uomini siano inevitabilmente attratti da donne psicopatiche quando hanno la perfezione praticamente a fianco.
('Boss of the psycho space nuns. So you!')
Clara, tieni duro: ci siamo passate tutte per quella cosa delle presentazioni finte in famiglia il giorno di Natale.
Si tratta solo di un giorno: poi passiamo i restanti 364 a spasso per il tempo e lo spazio a far parte dell'avventura più pazzesca che ci sia.
We are the impossible girls.
...
No worries, stay calm, one question. Do you happen to know how to fly this thing?
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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