COS'È: tutti i retroscena (umani e per questo bellissimi) del Manhattan Project.
Niente a che vedere con Woody Allen, mi dispiace.
'Welcome to nowhere'.
È così che un nativo americano accoglie Charlie Isaacs, una delle brillanti menti che il governo ha reclutato e segretamente spostato - insieme alle relative famiglie - in un avamposto dimenticato dal mondo nel deserto di Los Alamos, Nuovo Messico.
All'interno del campus, due squadre si fronteggiano per la costruzione della bomba atomica, in segreto rispetto a tutti, anche le mogli.
Manhattan si occupa proprio di questo: del conflitto morale degli scienziati che hanno lavorato al progetto.
Nella corsa agli armamenti se gli scienziati americani non costruiranno la bomba, lo farà la Germania, e nel frattempo centinaia di soldati americani continuano a morire ogni giorno.
Solo Oppenheimer è un personaggio storico realmente esistito, ma i turbamenti emotivi ed interiori degli altri scienziati sono tremendamente reali.
La peculiarità della serie tv sembra porre un limite temporale intrinseco (il primo episodio si apre a 766 giorni da Hiroshima e lo stesso progetto Manhattan non ha avuto lunga vita, quindi la serie non può durare per sempre) il che è un bene perché permette, già dalle prime puntate di mantenere il giusto ritmo, senza perdersi in scene inutili, in dialoghi senza punto o in puntate troppo dense di informazioni.
La vita a Los Alamos si presenta da subito ardua: segreti, bugie e le difficoltà dell'essere tagliati fuori dal resto del mondo cominciano immediatamente a pesare sulla vita dei fisici e delle loro mogli.
Vivere in caserme fatiscenti in mezzo al nulla, essere arruolati senza sapere in cosa consiste il progetto, capire di star costruendo un arma micidiale che cambierà il mondo, l'impossibilità di parlarne con le proprie compagne, la consapevolezza che ogni minuto perso decreta la morte di decine di soldati americani al fronte... tutto contribuisce ad accrescere il senso di paranoia che pervade ogni episodio.
L'atmosfera degli anni '40 è resa in maniera precisa, la storia è scritta con armonia e anche il cast è ineccepibile: si preannuncia un drama storico intenso e provocante.
Una serie tv recitata ottimamente in grado di farci pensare e di approfondire un periodo storico che è stato fondamentale per il nostro presente.
Non so, cos'altro volete di più?
GUARDALO SE:
ami i drama
ami i serial storici
sei interessato a personaggi con forti dubbi morali
EVITA SE:
non apprezzi l'atmosfera anni '40
non ti erano piaciuti né Mad Men, né Bomb Girls, né Band Of Brothers
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Niente a che vedere con Woody Allen, mi dispiace.
'Welcome to nowhere'.
È così che un nativo americano accoglie Charlie Isaacs, una delle brillanti menti che il governo ha reclutato e segretamente spostato - insieme alle relative famiglie - in un avamposto dimenticato dal mondo nel deserto di Los Alamos, Nuovo Messico.
All'interno del campus, due squadre si fronteggiano per la costruzione della bomba atomica, in segreto rispetto a tutti, anche le mogli.
Manhattan si occupa proprio di questo: del conflitto morale degli scienziati che hanno lavorato al progetto.
Nella corsa agli armamenti se gli scienziati americani non costruiranno la bomba, lo farà la Germania, e nel frattempo centinaia di soldati americani continuano a morire ogni giorno.
Solo Oppenheimer è un personaggio storico realmente esistito, ma i turbamenti emotivi ed interiori degli altri scienziati sono tremendamente reali.
La peculiarità della serie tv sembra porre un limite temporale intrinseco (il primo episodio si apre a 766 giorni da Hiroshima e lo stesso progetto Manhattan non ha avuto lunga vita, quindi la serie non può durare per sempre) il che è un bene perché permette, già dalle prime puntate di mantenere il giusto ritmo, senza perdersi in scene inutili, in dialoghi senza punto o in puntate troppo dense di informazioni.
La vita a Los Alamos si presenta da subito ardua: segreti, bugie e le difficoltà dell'essere tagliati fuori dal resto del mondo cominciano immediatamente a pesare sulla vita dei fisici e delle loro mogli.
Vivere in caserme fatiscenti in mezzo al nulla, essere arruolati senza sapere in cosa consiste il progetto, capire di star costruendo un arma micidiale che cambierà il mondo, l'impossibilità di parlarne con le proprie compagne, la consapevolezza che ogni minuto perso decreta la morte di decine di soldati americani al fronte... tutto contribuisce ad accrescere il senso di paranoia che pervade ogni episodio.
L'atmosfera degli anni '40 è resa in maniera precisa, la storia è scritta con armonia e anche il cast è ineccepibile: si preannuncia un drama storico intenso e provocante.
Una serie tv recitata ottimamente in grado di farci pensare e di approfondire un periodo storico che è stato fondamentale per il nostro presente.
Non so, cos'altro volete di più?
GUARDALO SE:
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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RispondiEliminaHo letto anche il tuo post e mi è piaciuto molto :)