COS'È: il primo prequel made in Pixar.
E non sarà il capolavoro di questa casa di produzione, ma fossero tutti così i prequel e avremmo un valido motivo per smettere di lamentarci che ormai non si scrivono più personaggi nuovi.
E poi a voi non era piaciuto Brave, quindi che non capite un cazzo di prodotti non mainstream non era proprio un mistero.

Dobbiamo star qui a parlare di quanto sia figa la CGI?
Sullypelosone (sì, è una parola unica) era incantevole nel lontano 2001, in dodici anni la Pixar da questo punto di vista è solo migliorata e lo sapevamo già.
Quindi no, non parleremo né di questo né di tutte le citazioni che quei geniacci ci hanno infilato qua e là (ok, dai, una la devo dire, perché il palazzo centrale del campus che ricorda tantissimerrimo Cthulhu si merita due parole)(ok, fatto).
Perché sto facendo questa recensione, allora?
Perché il bello di questo film è che la Pixar ha le palle di fare un film assolutamente NON Disney pagata proprio dalla Disney.

Come se il vostro capo vi pagasse per diffondere dei valori contrari a quelli dell'azienda e per ripetere in giro che lui, alla fin fine, dice cazzate.

Monsters University non è un mistero: noi sappiamo benissimo che Mike non diventa uno Spaventatore, eppure per tutto il film il suo sforzo è teso in questo senso.
Sembra un errore, una volontà di riscrivere totalmente un personaggio e di creare una storia buonista.
Invece in questo film il buonismo va proprio a farsi fottere, perché indicativamente i messaggi sono:
- non fate l'università
- combatti per il tuo sogno, ma sappi che a volte non basta se non hai un minimo di predisposizione naturale
- occhio che anche i più buoni sottosotto hanno dei segreti oscuri ('Non posso tornare in prigione!')

Quando mai un film Disney c'ha detto che i sogni a volte non si realizzano?
Io non ho ricordi.
I sogni, nel mondo Disney, diventano SEMPRE realtà.
L'unica eccezione è Mike, che fa tutto corretto, studia, si impegna, lo vuole più di tutti, ma non ce la fa.
Si abbatte?
Beh, un po' sì. Cazzo, è una bella botta quando sputi sangue per tutta la vita e poi non ottieni quello che vuoi.
Ti si spezza il cuore.
Ti deprimi.
Molli.
Smetti di essere deciso e determinato.

Per fortuna, se sei veramente così preciso e convinto, puoi fare qualcosa di più di esaudire il tuo sogno: puoi diventare un life coach.
Che è un lavoro che ha un notevole pregio, rispetto a quello di Spaventatore: non sei operativo.
Tecnicamente, sei il capo.
Certo, non ti trattano come una rockstar, ma in fondo stare vicino ai migliori è quasi la stessa cosa, no?

Monsters University è tutto questo: ogni volta che un minimo di buonismo prova ad intrufolarsi, subito la realtà ci riporta coi piedi per terra.
'Tutto quello che abbiamo bisogno per vincere è qui' *si tocca il petto*
'Aaaaaw, il cuore'
'No, ME!'
Insomma, siamo lontani dalla coesione narrativa di Toy Story 3, ma ritroviamo comunque tanti ottimi spunti e moltissimi dettagli che lo rendono comunque un buon film (non vediamo mai, nemmeno citati, i genitori di Mike, per esempio: sembra una cavolata, ma è l'unico di cui ignoriamo tutto e ciò non fa altro che renderlo ancora più vulnerabile ai nostri occhi. Ora trovatemi un film non d'animazione in cui si faccia passare questo concetto in questo modo e non facendo dire ai personaggi 'oh, lui è solo al mondo, è proprio vulnerabile, pora stela').

Lunga vita alla Pixar, insomma.
Anche quando fa praticamente i filmetti per vendere i pupazzi.



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vuoi tuffarti in quello che sta diventando l'universo Disney: meno buonista e più realista

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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