No - I Colori Dell'Arcobaleno Ã¨ il nuovo film di Pablo Larrain che chiaramente si chiamava solo NO.
Ma visto che noi italiani siamo un popolo che ama farsi comandare, i simpatici amici della Bolero Film hanno deciso di aggiungere quel dolce sottotitolo per evitare che quel NO fungesse da recensione o da imperativo.
Gli perdono l'operazione solo perché il film è bellissimo, sotto tutti i punti di vista.
Narrativamente è la conclusione della trilogia che il regista ha dedicato al suo Cile: dopo Tony Manero (piena dittatura di Pinochet) e Post Mortem (le origini, con una narrazione surreale ed estremizzata davvero imperdibile), con No narra la fine di questo capitolo nazionale. La vittoria inaspettata della speranza tramite uno stratagemma pubblicitario controintuitivo.
A livello visivo, il tocco di genio è stato girare il film in 4/3 in U-matic, proprio come si faceva in tv negli anni '80: il risultato è che il girato si fonde perfettamente con gli spot televisivi d’epoca. So che detta così non sembra niente di che, ma quante volte abbiamo visto un'integrazione ben riuscita del materiale di repertorio? A me viene in mente solo questo esempio, dove risulta davvero impossibile scindere il materiale nuovo da quello storico. Una magistrale e sperimentale lezione di regia cinematografica che narra una storia pazzesca.
Se avete occasione recuperate anche i primi due capitoli, soprattutto Post Mortem.

L'Uomo Con I Pugni Di Ferro NON Ã¨ un film di Maccio Capatonda.
Lo so, pazzesco, vero?
Il risultato, devo dire, è comunque molto simile: già la trama è incomprensibile; se in più ci uniamo anche mille stili abbozzati solo per far piacere ai più nerd, il risultato è un bordello anacronistico che potrebbe anche vagamente funzionare, se non fosse che si prende TERRIBILMENTE SUL SERIO.
Ah sì, ed è pure recitato male.
Non vi sto a fare tutta la storiella del dietro le quinte, comunque inizialmente doveva essere una roba in due atti, ci sono pure Roth e Tarantino di mezzo e niente, andiamo oltre che è meglio.




GLI ALTRI FILM IN BREVE...
La Casa: posto che io non ho assolutamente nulla contro i remake - a patto che siano fatti bene - devo dire che qui Alvarez non si comporta male, ma poteva applicarsi di più. 6 e mezzo, per stavolta sei salvo.
Anime Nella Nebbia: questa settimana quasi abbiamo l'imbarazzo della scelta. In The Fog è un film russo sulla Seconda Guerra Mondiale come non ne vediamo spesso: senza retorica, senza censura, molto introspettivo senza essere banale, senza patriottismo né facile moralismo e con soli 72 tagli di montaggio. Ok, lo dico: Tarkovsky, Guerman e Sokurov applaudirebbero. Fate finta che pure questo abbia il thumb-up.
Confessions: sarebbe il terzo thumb-up della settimana. Vedete che succedono cose belle se non importiamo solo commedie francesi? Andateci piano, però, perché, come buona parte dei film giapponesi, è durissimo e Nakashima non ci fa sconti. Sinceramente non capisco perché esca ORA questo film (è del 2010) ma resta comunque un'ottima notizia. Se non siete avvezzi al genere e alla nazionalità vi consiglio di lasciar perdere perché non è un film che potete apprezzare senza la giusta conoscenza.
20 Anni in Meno: ed eccola qui, la commedia francese della settimana. Io a breve giuro che vado a Parigi per capire se anche loro distribuiscono ogni minima cagata che produciamo noi.
Sta Per Piovere: il film sull'immigrazione della settimana. Ormai son categorie fisse. Non l'ho visto, ma a pelle non sembra male, anche se già dal trailer ci son diverse banalità.

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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