[BENVENUTI ALL'UNDICESIMO POST-SPIEGONE DI QUESTO BLOG CHE HA UN TITOLO UN PO' COSì PERCHÈ PROPRIO NON SAPEVO COME CHIAMARLO]


'Il libro è diverso'.

Più o meno è una frase che abbiamo detto tutti - io per prima - spesso, però con accezioni molto lontane tra loro.
Perché sì, può essere che il libro fosse meglio del film, ma non sempre e non a prescindere.
E il più delle volte è comunque una frase del cazzo.
Vediamo come mai.

Fondamentalmente questo ragionamento include già un giudizio di valore, ovvero l'implicita difesa ad oltranza del testo scritto dalla corruzione minacciata dal cinema, in quanto arte di massa ed 'impura'.
Ma questa posizione risulta fallace nel momento stesso in cui la applichiamo solo a testi a forte statuto letterario e non alle centinaia di romanzi e racconti quasi anonimi che hanno sempre fornito al cinema soggetti ma che nella pratica funzionano come sceneggiature estremamente dettagliate. 

Il cinema, però, non ha un ruolo secondario rispetto alla scrittura, anzi: sin dal primo momento ha ereditato alcune funzioni della letteratura, come quella di catalizzatore dell'immaginario svolto, fra '700 e '800, dal romanzo.
In più, tramite l'adattamento, il cinema è riuscito spesso ad attualizzare il patrimonio letterario, riprendendone le trame e ri-narrandole ad un pubblico molto più vasto o con linguaggi più moderni e familiari (per fare un paragone forse più consono per alcuni: è quello che l'universo Ultimate ha fatto con i supereroi Original).
Non esiste quindi alcun motivo razionale per cui il cinema debba essere vissuto come suddito della scrittura.
E volendo esprimere questo concetto in maniera più poetica, non possiamo non pensare alla famosa conversazione tra Truffaut e Hitchcock, nella quale il secondo racconta la storia delle due capre.*
Con il consueto understatement e molta ironia, Hitchcock liquida l'intera questione della fedeltà, riducendola non solo a un fatto di preferenza puramente soggettiva, ma a una differenza di gusto tra la celluloide e la carta.
Ma c'è altro che possiamo e dobbiamo dire, per evitare di richiedere 'fedeltà' quando invece stiamo solo presupponendo un complesso di inferiorità: quello del cinema davanti alla letteratura.

Quando mai un film, un libro, una piece teatrale o qualunque altro prodotto artistico si è limitato alla sostanza?
Amiamo quello che amiamo per la forma, per come esprime emozioni o sottolinea aspetti; non per quello che succede.
Quello che succede è SEMPRE funzionale ad una visione più ampia.
Il COSA vive in relazione al COME, ma non è la priorità.
E se cambiamo mezzo tramite il quale raccontiamo una visione, è corretto che anche linguaggi ed eventi vengano modificati, a patto che la visione d'insieme resti intatta.
Per questo è possibile fare un film estremamente fedele al libro, ma totalmente errato per quanto si distacca dall'anima del romanzo (On The Road).
Cambiando il mezzo, spesso è anche necessario modificare alcuni passaggi per non intaccarne lo spirito portante.
Non solo per esigenze di durata (prima causa di tagli), ma spesso anche perché alcuni tratti tipici del romanzo (es. la narrazione affidata al protagonista) non posso essere riportati sul grande schermo, dove si ha sempre davanti a sé la realtà oggettiva e alcuni effetti non sono riproducibili, o perché gli spettatori non sono in grado di percepire elementi portanti (c'è chi non ascolta la colonna sonora, dico davvero).
Il che è abbastanza surreale, perché il cinema è molto più vicino alla realtà di quanto non faccia un libro, grazie a - come dice Aprà - "il gesto magico per cui il cinema, aggiungendo movimento alla fotografia, cattura del reale non solo l’apparenza, il corpo, ma la sostanza stessa, l’anima, esime chi vi assiste a cimentarsi col mondo: il cinema è come un precipitato della realtà».
Il cinema, promosso così a categoria dello spirito, ritratto sacro di un modello profano.

In altre parole, il film dev'essere diverso dal libro se vuole essere uguale al libro.




*Due capre che stanno brucando le bobine di un film tratto da un romanzo. «Com'è?», chiede una. L'altra risponde: «Non male. Ma personalmente preferisco il libro».

Tagged as

About the Author

Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

Related Posts

0 commenti