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[prima parte]

E riprendiamo il mio sproloquio su Fincher, in particolare su cosa rende uniche le sue composizioni, i posizionamenti della camera e i movimenti; nulla è mai fatto a caso e tutto è pensato per creare drammaticità o tensione.
Quanti riescono a fare quello che fa lui?
Non molti a mio avviso.
Poi sì, non è che tutti i suoi film siano dei capolavori (di chi possiamo dirlo, in fondo?), ma girare gira benissimo, dobbiamo ammetterlo.

Per usare le sue parole:
Some people go to the movies to be reminded that everything's okay. I don't make those kinds of movies. 
E meno male, grazie David, almeno tu.
Dov'ero arrivata?
Ah, sì


6. Zodiac (2007)

Fincher e un film sul killer dello Zodiaco: la news è stata accolta da molti di noi come un ritorno ai temi e ai toni macabri di Se7en. Invece, genio, lui sceglie di andare nella direzione opposta creando un procedurale lento, informativo e coinvolgente. Tuttavia, proprio come Se7en, il film spende poco tempo sugli atti di omicidio, concentrandosi maggiormente sui personaggi che lavorano al caso.

Fortunatamente, il film non indugia in banali stratagemmi narrativi per rendere le indagini di Zodiac più commerciali. Niente esplosioni spettacolari o una battaglia finale tra il bene e il male: solo una rappresentazione straziante di ossessione e gli effetti che ha sugli uomini l'inseguimento di un nemico invisibile.

Rispetto al suo precedente film, Zodiac scorre in maniera crudamente diversa. Mentre Panic Room utilizza telecamere volanti attraverso serrature ed esplosioni di gas in un palazzo, Zodiac preferisce camere statiche al servizio di un ritmo lento e meticoloso. Chi trova il film ripetitivo, noioso, o frustrante, in realtà realizza l'intento di Fincher.
Nel POV dei personaggi, lo spettatore è un individuo bloccato in un'esperienza ardua che, scoprendo indizi qua e là, spera di sbloccarla.
Zodiac ci mostra come la ricerca della verità può essere dura e poco gratificante.

Fincher e la troupe hanno trascorso diversi mesi raccogliendo note e preparandosi per i loro ruoli. Sono i primi ad aver vissuto un mini-procedurale: intervistando i membri della famiglia, spulciando le carte dei veri investigatori.

Molte delle critiche negative di Zodiac vengono da persone insoddisfatte dal finale, ma questo è esattamente il punto: è come si sentono i veri detective perché il caso è ancora irrisolto. Un assassino scappato, e gli investigatori dovranno trovare un modo per essere in pace con quello.
Se loro ce l'hanno fatta, voi potete scendere a patti con un film dal finale aperto.



7. Il curioso caso di Benjamin Button (2008)

Il Curioso Caso di Benjamin Button racconta la storia di un uomo che nasce vecchio e ringiovanisce man mano. Basato sul racconto di F. Scott Fitzgerald, Benjamin Button è una riflessione sulla morte, ed è uno dei film più particolari all'interno canone di Fincher. Anche se contiene i temi pesanti e la tavolozza di colori malinconica tipica di un film fincheriano, questo è un esperimento del tutto nuovo.

In un certo senso, il film è una versione depressa di Forrest Gump. Vediamo Benjamin Button vivere il sogno americano - fa una vita onesta per se stesso, lontano dalla sua famiglia e le persone care, va in guerra, si innamora profondamente e continua a sperimentare le meraviglie che il mondo ha da offrirgli.

Ma mentre Fincher è in grado di comandare alla perfezione il reparto fotografico, il suo dominio sulla narrazione è un po' tremolante, qui. Il film perde terreno nell'ultimo alto, esattamente come il protagonista perde il suo appeal: invece di combattere per vivere una vita regolare nonostante la sua malattia, Benjamin fugge, e per sempre.

Il resto della sua vita è mostrato a pezzi, tramite flashback e cartoline.
Come esperimento di tecnica cinematografica, il film è eccellente.
Come meditazione sulla morte, il film funziona piuttosto bene.
Come storia a se stante, stavolta non ci siamo.



8. The Social Network (2010)

Partendo dal presupposto che si tratta di un film sulla creazione di Facebook, The Social Network potrebbe suonare come un po' noios- no, ma ne sto veramente parlando come se qualcuno nell'universo non l'abbia visto?
Sono ancora provata da Capodanno, scusate.
Comunque Aaron Sorkin e David Fincher uniscono le forze per garantire non un solo momento di noia: un adattamento altamente arricchito, The Social Network è un commento struggente sul gigante dei media sociali, su come il potere assoluto corrompe in modo assoluto, e su come Internet ha cambiato per sempre il modo in cui interagiamo con gli altri.

Il film salta agevolmente tra flashback della nascita e di crescita di facebook, e le deposizioni dei gemelli Winklevoss, Eduardo Saverin e Mark Zuckerberg. Sorkin riesce a renderci simpatica questa ricerca del potere facendo appello a un aspetto che Zuckerberg cerca di seppellire in profondità: tutto questo per una ragazza.

Erica, che rompe con Zuckerberg nella primissima scena, viene mostrata e menzionata solo un paio di volte nel corso del film, e tuttavia, rimane un - IL - punto di preoccupazione per Mark.
La loro conversazione iniziale imposta perfettamente i temi cardini di The Social Network.

Le insicurezze di Mark si rivelano nei continui litigi relativi al tuo status sociale (es: gli viene negato quello di una confraternita) e alla fine del film siede solo, accompagnato solo dalla sua invenzione, Facebook.

Questo film ha visto l'inizio del rapporto di lavoro di Fincher con Trent Reznor, rapporto che non si è ancora sciolto e che sembra in costante crescita.
Due nichilisti insieme, per il bene dell'umanità. Evviva l'ironia.


9. Uomini Che Odiano Le Donne (2011)

Basato sul romanzo di Stieg Larsson, l'adattamento di Fincher vede dare al film un trattamento adeguato ad Hollywood. Rispetto alla versione svedese, Fincher è più elegante e più sicuro.
La storia è la stessa: un giornalista di nome Michael Blomkvist è incaricato di scoprire perché una ragazza è scomparsa più di quaranta anni fa. Alla fine recluta una giovane hacker, Lisbeth Salander, che gli permette di scoprire lo spaventoso segreto della famiglia.

I temi della violenza domestica e dello stupro prendono il sopravvento: come ogni viaggio di Fincher in territorio noir, i segreti sono nascosti ovunque, ma questa volta sono mascherati dalla neve e non dall'ombra. La macchina da presa si muove con un ritmo metodico, quasi sempre dietro i nostri protagonisti. Qualcosa li sta guardando, e sa esattamente cosa stanno facendo, ma quando si rivelerà questo killer onnipresente?

Il film ha un cast stellare, ma è il personaggio di Rooney Mara (Lisbeth) a colpire maggiormente. In confronto al suo omologo svedese, Noomi Rapace, Mara dà un'aria più esplicita al personaggio: invece di un mistero da scoprire, Lisbeth qui è una feroce forza da non sottovalutare.

Fincher ha sempre espresso il desiderio di adattare gli altri due romanzi della trilogia Millennium, e pare che ultimamente sia al lavoro in questo senso.
Contenti? Io sì, molto.



10. Gone Girl (2014)

Non importa ciò che è reale, ma solo ciò che sentiamo o crediamo.
La mia recensione è qui, non mi ripeto.

Tanto provocatorio quanto controverso, Gone Girl sembra aver colpito qualche nervo esposto viste alcune recensioni: si va da 'è il film più misogino mai visto' a 'è il più femminista dell'anno'.
Com'è possibile?
Due motivi: la gente non capisce un cazzo e Fincher gestisce benissimo il passaggio tra la prospettiva di Nick e quella di Amy.
Ci sono aspetti dei protagonisti che si rivolgono sia alla mascolinità e alla femminilità: il film analizza i diversi tipi di energia che gli uomini detengono sulle donne e che le donne detengono sugli uomini, senza dimenticare che spesso le nostre idee su chi sia al potere si dimostrano drammaticamente errate.

Come per la maggior parte dei suoi film, gli elementi della trama sono impreziositi per mostrare una parte essenziale della vita - l'inganno dei nostri rapporti con gli altri e coi media: attualmente viviamo nell'epoca della disinformazione di massa, in cui una sciocchezza pubblicata da un white trash di periferia può diventare virale.

Non importa se l'informazione sia vera o meno, a patto che susciti una risposta emotiva per ottenere click e visite, anzi: una risposta emotiva spesso viene condivisa senza contesto o senza verità a supporto.
Questa è l'essenza dell'inganno di Amy e lei lo sa.
Stronza malefica. Ti amo.





Potevo essere più sintetica?
Sì, potevo postare questo video e ciao.
E invece.



About the Author

Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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3 commenti:

  1. Ottimo. Ora la domanda è: quale il tuo preferito?

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  2. In po' in ritardo ma ce l'ho fatta a leggerla! Brava! ("bravo non vuol dire un cazzo!" cit.).
    Come piccola nota personale aggiungo che la coppia Fincher - Sorkin mi fa impazzire, ma non scendo nei dettagli del film (magari un'altra volta!) :)

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