COS'È: un disastro di proporzione bibliche.

Noah è talmente brutto che ogni volta che ci ripenso mi fa sempre un po' più schifo, ma credo di averne colto il significato.
Vuole convertire gli atei, non c'è altra spiegazione.
È talmente pompato, autoreferenziale, noioso e privo di senso che l'unica speranza è pregare il dio degli ebrei per una qualunque àncora di salvezza. Anche la morte va bene.

La storia la sappiamo tutti: con il mondo allo sbando tra amoralità e dissolutezza, Dio decide di riavviare il suo progetto di creazione, esattamente come si fa con i computer bloccati.
Così, Egli istruisce Noè (Crowe) affinché si dia da fare con la costruzione dell'arca in modo che possa essere riempita con una coppia di tutti gli animali del mondo (pesci esclusi).
Il passo successivo sarà poi annegare tutto e tutti (pesci esclusi) e ricominciare da capo, come se non fosse mai successo nulla.
E fino a qui siamo perfettamente in linea con tutti gli altri film sulla Bibbia e Noè.
Solo che quando fai trecento volte il remake della stessa identica cosa, finisce che devi trovare un modo intelligente per portare la gente al cinema.
C'hanno provato, per esempio, rifacendo i Tre Moschettieri in salsa steampunk. Fallendo miseramente.
Aronofsky prova a trasformare Noè in un bullo testa calda, sempre pronto all'azione, che ringhia quando parla. Fallendo miseramente.
Ma il dramma non si limita al protagonista: i suoi aiutanti sono degli angeli caduti fatti di roccia stranamente somiglianti a dei Transformers e i suoi nemici (oltre ad un dio permalosetto che sta per trasformare il pianeta nel suo laghetto personale, ça va sans dire) sono dei predoni che non sanno nuotare ma hanno dei lanciarazzi.
Ve lo giuro: lanciarazzi.

Ma in fondo non è neanche questo il problema di Noah: alla fine stiamo parlando di un film basato sul romanzo fantasy per eccellenza, ci sta che Aronofsky ci butti dentro un po' di sci-fi qua e là.
No, il problema è che il film si trascina per lunghi minuti in maniera del tutto gratuita ed inutile, senza per altro un vero conflitto morale ed emotivo, senza una riflessione seria sul rapporto uomo-natura o un vago accenno a qualcosa che si avvicini anche solo lontanamente alla fede religiosa.
Nel mondo di Noah tutto è bianco o nero, tutto è facilmente catalogabile e non lascia dubbi morali: via, ammazziamo il mondo senza neanche pensarci un secondo.
Tutti questi morti sono ok, stanotte Noè dormirà lo stesso, cullato dalle onde del mare.

Grandi complimenti, Darren: un blockbuster davvero ridicolo.
Ottimi effetti speciali, ma magari la prossima volta ricordati di assumere anche uno sceneggiatore.



GUARDALO SE: 
vuoi punirti per qualcosa che hai fatto

EVITA SE: 
hai già sofferto abbastanza in questa vita

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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2 commenti:

  1. Quando ho saputo di questo film sono scoppiato a ridere.
    Leggendo la recensione ho riso ancora di più :lanciarazzi:
    Se a Hollywood non sanno più che fare e riprendono il ciclo biblico rimanendo sull'onda dei remake, siamo davvero alla frutta.
    Secondo me se ci metteva più esplosioni (come fa Bay) il film vinceva su tutta la linea.

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    1. Concordo: il fail è stato buttarla in vacca ma volendo fare 'quello dei film impegnati'.
      Bay avrebbe sicuramente aumentato le esplosioni, ma anche la coerenza.

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