COS'È: il nuovo film dei Coen.

Recensire i Coen non è mai facile, ma stavolta è peggio del solito.
Ve lo dico subito: sì, c'è la voce narrante e, per quanto contestualizzata e sensata, no, non mi piace.
(così non potete dire che ce l'ho con Tarantino).
L'intrigo di Ave, Cesare! è simpaticamente sciocco, ma non possiamo fermarci qui: la trama è in realtà solo una scusa per i fratelli Coen per parodiare una serie di generi hollywoodiani con drammatica precisione.


D'ORA IN POI CI SONO SPOILER E SONO TROPPO PIGRA PER NASCONDERLI QUINDI ARRANGIATEVI

Il protagonista è Eddie Mannix, una vita spesa correndo ovunque e a tutte le ore per facilitare la creazione di un prodotto culturale che è allo stesso tempo glorioso e ridicolo. Eddie ama e odia Hollywood, cosciente sia della vacuità e superficialità del settore che del fatto che ogni problema sul set è questione di vita o di morte.

I Coen, con la loro tipica leggerezza, affrontano diversi temi, più di quanti possa sembrare a prima vista: leggerete altrove (me poi perché leggete altrove? Ascoltate solo me, no?) della scena che analizza la disputa tra Dio e l'ideologia.
Sì, c'è ed è molto coeniana (poi è chiaro che al botteghino vieni battuto Allegiant: ma te lo immaginate il grande pubblico che affronta una scena come questa? Su una conversazione ecumenica sulla natura della divinità?), ma mica è tutto qui. 
Per esempio, la montatrice C.C. Calhoun (una Frances McDormand che dobbiamo impegnarci a clonare al più persto) quasi si strangola quando la sciarpa resta impigliata nell'editing machine, a simbolo della drammatica facilità con cui l'arte può uccidere.
Brillante anche l'altra sottotrama che attraversa il film, ovvero quella che riguarda gli sforzi di un cacciatore di teste del settore aeronautico di assumere Eddie: il nuovo lavoro avrebbe il vantaggio di avere orari regolari e uno scopo più serio... talmente serio che il reclutatore mostra con orgoglio una foto del fungo atomico per illustrare l'importanza della professione che Eddie abbraccerebbe, senza minimamente menzionare la quantità di morte e distruzione che sarebbe parte integrante di questa 'sensibile e interessante opportunità di impiego'.

Per il resto, Ave, Cesare! è il tipico film in cui i Coen documentano i modi in cui una vita può prendere un'improvvisa e inarrestabile svolta verso il baratro.
Hanno fatto di meglio? Forse sì.
Certo, fossero questi i film brutti di un regista, saremo tutti degli spettatori più felici.




GUARDALO SE: 
non perdi un film dei Coen


EVITA SE:
non sei troppo inserito nell'ambiente cinema: è un po' per 'gli addetti ai lavori'.



Tagged as

About the Author

Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

Related Posts

0 commenti