Faccio questo post in attesa di finire The Man In The High Castle (iniziato ieri, non ho dormito, voglio vedere tutti gli episodi e al tempo stesso non lo voglio perché poi la mia vita serietelevisiva non avrà più senso) e perché non si parla mai abbastanza di un uomo verso il quale la parola 'genio' non è usata a sproposito.

Philip K. Dick è nella top 3 dei miei autori preferiti. Evah.
Potrei dedicargli un intero blog, scrivere un post al giorno su di lui e alla fine del miei giorni non avrei ancora esaurito l'argomento come vorrei.
Quindi NON NE PARLERÒ PROPRIO.
Sul serio: non posso iniziare a disquisire di lui o della sua poetica e poi fermarmi dopo - chessò - SOLO CINQUE ORE DI MONOLOGO ININTERROTTO.
Non sono capace. Lo faccio per voi, anche se non capisco come non vogliate ascoltare tutto quello che ho da dire.

Dice: qual è il senso di questo post, allora?
Il senso è di guidarvi attraverso gli adattamenti cinematografici delle sue opere, perché so che voi volete solo roba pronta, pret-a-porter per fare colpo sulla gente intorno a voi e portarvi a letto quellasciacquettalì.
Poi un giorno capirò come mai nessuno, invece, voglia me.
Vabbè.
Tutti seduti?
Iniziamo con lo spiegone (poi interrogo, occhio).


Philip K. Dick muore nel 1982, pochi mesi prima dell'uscita del primo film tratto da un suo romanzo. Una robina piccola, forse ne avete sentito parlare, si chiama Blade Runner e vi ricordo che su questo blog è vietato parlare bene di Ridley Scott AD ECCEZIONE di Blade Runner (e Alien).
Giusto per mettere le cose in prospettiva.
Nei suoi 52 anni, Dick ha scritto una roba come 44 romanzi e oltre 100 racconti, tutti legati da una piccola ma costante serie di temi: in un momento in cui la fantascienza era qualitativamente ai minimi storici a causa della visione stereotipata di invasori marziani con le pistolette laser, Dick trasforma il genere volgendo lo sguardo al nostro interno, ossessionato da temi com l'identità, l'umanità, la natura della realtà, la religione, e l'abuso di droga.

Poteva il cinema farsi scappare del materiale così?
No, e infatti ha provato diverse volte ad adattare le sue produzioni.
I risultati, purtroppo, non sono sempre all'altezza:



BLADE RUNNER (1982)
basato sul romanzo Il cacciatore di androidi.


In un mondo post-guerra nucleare devastato da inquinamento e sovrapopolamento, la tecnologia ha permesso la creazione di cyborg umani che si accollano tutto il lavoro manuale. Fisicamente superiori ai loro creatori, i replicanti sono banditi dalla Terra e relegati in colonie marginali extramondo. Rick è un blade runner, un detective/cacciatore di taglie la cui ultima missione è quella di rintracciare e "mandare in pensione" quattro replicanti.

Perché sì: Blade Runner evita gli elementi del libro più 'folli' (nel romanzo il mondo è ossessionato con le religioni e gli animali sono così rari da essere considerati status symbol che non possono essere uccisi) e si trasforma in un hard-boiled noir, pieno di luci, ombre e meraviglie architettoniche. Il film è permeato di paranoia e la sensazione di soffocamento è reale.
Vabbè, mo' mi sento una cretina a vendervi un film come Blade Runner, dai. Sapete perché è figo, punto.



TOTAL RECALL (Atto Di Forza, 1990)
basato sul racconto Ricordiamo per voi.


In un mondo di ricordi artificialmente impiantati ma che sembrano tremendamente reali, Douglas sogna di cambiare la sua vita monotona diventando un superspia. Quando la procedura per aggirare la realtà va storta, si rende conto che la sua vita che credeva reale è un falso.

Perché sì: Total Recall è un classico iper-violento. C'è tutto: armi, sesso, colpi di scena, inseguimenti e Arnie che viene menato.
Il potere di Total Recall sta nell'aver sviluppato un livello di analisi a cui il racconto Dick puntava senza averlo espresso così chiaramente: che cosa succede se tutto quello che accade a Doug è un sogno? Il film punta così brillantemente sulle sue fantasie che è impossibile dire se quello che vediamo sta realmente accadendo o se è un episodio dovuto alla Rekall. Sono riflessioni esistenziali che stanno alla base della poetica di Dick e in più sono espresse in maniera divertente. Total win.



CONFESSIONS D'UN BARJO (1992)
basato sul romanzo Confessioni di un artista di merda.

Ehm, realizzo ora che non l'ho visto. Scusate.



SCREAMERS (1995)
basato sul racconto Modello Due.

In un mondo dove l'uomo ha colonizzato i pianeti, la guerra è condotta da due fazioni (Nuovo Blocco Economico vs Alleanza) per accaparrarsi prezioso minerale radioattivo. L'Alleanza sviluppa degli "screamers" - automi scavatori urlatori che detto così forse non vi dice niente, ma fidatevi che nel libro fanno una fottuta paura. Ma gli urlatori stanno diventando così autonomi che iniziano a comportarsi come esseri umani, ignorando quindi gli ordini.

Perché no: il film è essenzialmente una guerra per interessi commerciali, il che riduce drasticamente la portata e il peso dell'azione. Gli urlatori in sé non sono particolarmente minacciosi, soprattutto esteticamente si poteva fare di più per cavalcare l'aspetto dei mostri cibernetici dall'intelligenza 'fluida'. Gli ultimi 20 minuti di film, poi, sono solo ridicoli.



IMPOSTOR (2001)
basato sul racconto Impostore.


In un mondo dove una civiltà ostile da Alpha Centauri sta conducendo una guerra implacabile sulla Terra, gli alieni hanno introdotto una nuova arma: dei replicanti. Questi replicanti arrivano, uccidono il loro bersaglio umano e ne assumono l'identità con un simpatico add-on: un ordigno nucleare interno che può esplodere da un momento all'altro. Spencer è uno scienziato del governo che sviluppa un arma segreta per salvare l'umanità quando viene arrestato con un'accusa grave: il vero Spencer sarebbe morto e lui è solo una bomba a orologeria replicante.

Perché no: sembra un progetto di Gary Sinise per Gary Sinise, che si vende come una star d'azione che passa un sacco di tempo senza maglietta. Niente di male se non fosse che le inquadrature non hanno alcuna scintilla creativa ed i set sono tristi e monotoni, mentre la sezione centrale del film è essenzialmente una singola sequenza di inseguimento: lo sviluppo trama è quasi nullo.
Impostor nasceva come un mediometraggio di 40 minuti: funzionava sicuramente meglio così.



MINORITY REPORT (2002)
basato sul racconto Rapporto di minoranza.


In un mondo senza omicidi, grazie al sistema Precrime e ai i Precog che riescono ad accusare ed arrestare 'i cattivi' prima che compiano le loro azioni, il capitano John Anderton ha 36 ore per dimostrare che sta per essere accusato in giustamente dallo strumento che tanto ama.

Perché sì: alcune storie di Dick non sono ricche di azione, ma si sviluppano come indagini esistenziali. Questo è un vantaggio per i registi che sanno come sviluppare un mondo speculativo e visionario. Insieme a Blade Runner, Minority Report presenta uno dei mondi più "completi": si percepisce una logicità, una coerenza interna e una presenza di dettagli che li rendono più che realistici. Direi quasi vissuti, o vivibili. Tanto che poi diventano realtà.
Minority Report, per esempio, ha previsto l'integrazione sociale totale tramite l'elettronica prima che accadesse a noi nella vita vera. Spielberg poi fonde azione e black humor in maniera davvero magistrale.



PAYCHECK (2003)
basato sul racconto I labirinti della memoria.


In un mondo dove i ricordi vengono cancellati dopo aver terminato un lavoro, l'ingegnere Michael Jennings si risveglia senza alcuno stipendio e con in mano una busta di cose apparentemente senza senso.

Perché no: I Labirinti della memoria è stato uno dei primi racconti pubblicati di Dick e, come tale, è puro pulp anni '50. Gli sceneggiatori c'han provato ad aggiornarlo a sistemare il finale, ma la situazione non è migliorata. Il cuore del plot filmico è piuttosto debole e vedere Jennings che sfugge sempre grazie a una graffetta o a cose simili ammazza la tensione: la busta di oggetti random è un deus ex machina troppo comodo.
Non serve cancellarsi la memoria dopo aver visto Paycheck: il giorno dopo non ve lo ricorderete mai.



A SCANNER DARKLY (2006)
basato sul romanzo Un oscuro scrutare.


In un mondo di tossicodipendenza data per scontata, una potente droga anfetaminica nota come "Sostanza Morte" o più semplicemente "Sostanza M" si diffonde rapidamente. Il governo risponde con polizia e sorveglianza onnipresente alle quali si aggiunge la creazione di un mercato del lavoro nero di Narc che spiano e segnalano anonimamente in loro amici e vicini di casa. Bob è un Narc tossicodipendente che controlla i suoi amici per la polizia locale. Tutto ok finché non riceve il suo prossimo incarico di sorveglianza: se stesso. O forse no?

Perché sì: oh, a me è piaciuto. Ma mica poco. La scelta del rotoscope secondo me è PERFETTA e sottolinea il tema della disconnessione - mentale e fisica. Il casting è perfetto, soprattutto Robert Downey Jr. Credo sia una degli adattamenti più fedeli mai visti: il ritmo, in modo particolare, è il fulcro di tutta la paranoia e l'inquietudine. Altrove leggerete che è un film di merda: non credeteci.


NEXT (2007)
basato sul racconto Non saremo noi.

Di questo mi girano così tanto i coglioni che vi dico solo che durante i Razzie Awards del 2007 ha ricevuto due candidature: peggior attore per Nicolas Cage e peggiore attrice non protagonista per Jessica Biel.
Il tema del racconto è meraviglioso, riassunto brillantemente nella frase "Ecco qual è il problema col futuro, ogni volta che lo guardi cambia, perché lo hai guardato, e questo cambia tutto il resto".



I GUARDIANI DEL DESTINO (2011) (bel titolo di merda)
basato sul racconto Squadra riparazioni.


In un mondo in cui il vostro destino è controllato da agenti segreti, Matt Damon osa sfidare questa gente e quello che loro hanno deciso per lui.

Perché sì: Il Bureau è semplicemente fantastico: i colori sono profondi e le linee meravigliose, abilmente utilizzate per guidare lo sguardo dello spettatore ai margini dell'inquadratura e degli schemi, nello stesso modo in cui i personaggi sono guidati dagli agenti). Il film pone un sacco di regole su questo universo e corre il rischio di collassare su se stesso; saggiamente, la storia si conclude prima che questo si verifichi.


TOTAL RECALL (2012)
Io ancora mi sto chiedendo il perché.


Prossimamente parliamo di The Man In The High Castle.


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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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