COS'È: un ottimo esempio (non a caso inglese) di una tipologia di serie tv ormai scomparsa: la serie antologica.
Se a questo ci aggiungiamo che gli ideatori, i produttori e spesso gli attori di questa antologia sono Reece Shearsmith e Steve Pemberton (The League of Gentlemen) (siamo tutti sul pezzo, vero?), praticamente parliamo di un capolavoro.
Certo, vi deve piacere l'umorismo nero british.

Tranne rari casi (sì, bravi, Black Mirror), le serie antologiche sono prettamente comedy: si prestano facilmente al modello (episodi stand alone, scollegati tra loro, completamente indipendenti se non per la ricorrente comparsa di uno o più attori che però interpretano personaggi diverse in storie diverse) e spesso fungono da pilot per possibili nuove serie.
Il format così particolare permette anche una declinazione prettamente inglese: quella dell'episodio natalizio.

La ragione per cui le serie antologiche sono relativamente rare - e si concentrano maggiormente agli albori dello sviluppo televisivo - è che sono diventate progressivamente impopolari presso i produttori. Esattamente com'è successo alle raccolte di racconti: il timore è che, dopo aver visto o letto una storia precisa e 'chiusa', al pubblico mancherà la motivazione per andare avanti.
Non a caso esistono i cliffhanger nelle serie tv: per sparare l'hype a mille e farvi sbavare di suspance fino al prossimo episodio.
Per non parlare, poi, del costo di produzione: l'economia di scala nell'usare la stessa scenografia, gli stessi costumi, gli stessi props in ogni inquadratura è un dettaglio non irrilevante.

Per tutte queste ragioni, Inside No. 9 è un prodotto interessantissimo:
location, buona parte del cast, fotografia, costumi... tutto cambia ogni volta.
Tutto, anche la tipologia di scrittura: il primo episodio è una black comedy con un risvolto finale da brivido; il secondo è un artistico tentativo di furto quasi completamente muto... e vi lascio alla scoperta degli altri.
Il filo conduttore è quasi invisibile: tutto quello che vediamo accadere, succede dietro porte marcate dal numero 9.

Sembra una sciocchezza, ma tanto basta per tenere insieme una narrazione di mezz'ora: questo, insieme a un livello recitativo fuori dal comune, un continuo dialogo fuori estremamente acuto e una perfetta gestione dello spazio (il primo episodio si svolge esclusivamente in una stanza e in un armadio).
Questi brevi attimi trascorsi con tutti questi protagonisti sono dei veri gioielli, e sì, è un peccato che non vedremo più nessuno di loro.

Esattamente come è un peccato perderseli.



GUARDALO SE: 
avevi apprezzato Black Mirror

EVITA SE: 
non apprezzi l'umorismo inglese (e approfitta di questo tempo per farti vedere da uno bravo)

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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

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