COS'È: presente quando dico che uno dei peggiori difetti (tra i tanti) dei film attuali è il fatto che siano didascalici?
Ecco, questo è l'esatto opposto di un film didascalico.

Terrence Malick sta alla luce come Orson Welles sta alle ombre: i due maestri padroneggiano il loro elemento cardine con una leggerezza che riempie tutto lo schermo e non richiede nulla di più.
Malick è un pittore che ama la natura e le sensazioni che provoca - specie se legate all'infanzia - che dopo aver raccolto per oltre vent'anni il materiale che più lo colpiva (in ogni parte del mondo) ora assembla il suo film.
Fa esattamente quello che Leonardo, Michelangelo e gli altri artisti della loro epoca facevano: dato un tema, sempre lo stesso, rielaborano i dettagli e i punti di vista per dare origine a centinaia di variazioni, talmente diverse e distanti tra loro da non sembrare quasi appartenenti alla stessa mano.
Per Terrence il tema è la vita. Hai detto un cazzo, insomma.
Come si fa a fare un film DEFINITIVO sulla vita? Beh, tendenzialmente si fa The Tree Of Life.
Solo che la vita mica è solo quella lì: la vita è anche dubbio, fede, speranza, realismo emotivo e follia della ragione.
La vita è una meraviglia nonostante tutto questo. La vita è una meraviglia GRAZIE a tutto questo, a questo gioco a somma zero magistralmente rappresentato in To The Wonder.

Una visione così 'spirituale', però, merita ben più di uno o due film, quindi digeriamo la bellezza di questo capolavoro e aspettiamo Knight of Cups, probabilmente il prossimo autunno.
Il solo fatto di poter raccontare ai posteri che abbiamo visto al cinema LO STESSO ANNO due inediti di Malick vale il prezzo del biglietto.



GUARDALO SE:
vai tranquillo: Ben Affleck dice tipo 2 batture. Per il resto va in giro con la faccia da tronco a misurare cose.

EVITA SE:
non ti era piaciuto The Tree Of Life. E fatti curare.

Tagged as

About the Author

Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.

Related Posts

0 commenti