[puntata precedente]
Ebbene sì, continua la listona e stavolta parliamo degli anni '90, un grande decennio per il cinema.
C'erano tante facce nuove, sia davanti che dietro la macchina da presa (pure nelle produzioni): molto nomi hanno iniziato in questo periodo a fare il grande salto dal teatro al grande schermo. O dalla tv al cinema.
Ogni anno sembrava avere più film rispetto al precedente e sempre di qualità maggiore, merito anche di un marketing estremamente sapiente e di una CGI che faceva passi da gigante.
Ma l'Academy era restia al cambiamento, tanto che al boom di produzione non segue un adeguamento degli Oscar che continuano ad attestarsi sui 5 titoli.
Davvero pochi, visti il decennio in questione.
Chi è rimasto fuori dalla corsa all'ambito premio?
Vediamo:
Burton Fink (1991) dei fratelli Coen: non il mio film preferito dei Coen, ma decisamente ottimo (quando mai han fatto cose brutte). Ma i votanti per gli Oscar sono anziani e conservatori - e ad oggi le cose non sono cambiate.
Le Iene (1992) di Quentin Tarantino: qui non so se la colpa sia stata della violenza del film (che lentamente iniziava ad essere sdoganata) o del fatto che in US ha ricevuto una release limitatissima. Probabilmente la seconda.
Una Vita Al Massimo (1993) di Tony Scott: censurato e bistrattato come pochi, raccoglie ben zero nomination, nonostante i nomi altisonanti del cast e della sceneggiatura (Tarantino, per chi si fosse perso il dettaglio).
Philadelphia (1993) di Johnathan Demme: a volte succede che se sei nominato in troppe categorie, poi la più prestigiosa ti viene negata. È quello che è successo a Philadelphia, vincitore nella categoria miglior attore protagonista (Tom Hanks) e miglior canzone, più tre nomination per sceneggiatura non originale, trucco e ancora miglior canzone.
Leon (1994) di Luc Besson: lo menziono perché credo si potesse fare un'eccezione: tecnicamente è una produzione francese (nonostante sia girato in inglese e a NYC) quindi non può essere nominato come miglior film.
I Soliti Sospetti (1995) di Bryan Singer: ha vinto tutto il vincibile, compreso l'Oscar per la sceneggiatura e per l'attore non protagonista (Kevin Spacey). Perché niente miglior film? Ah, bella domanda.
Heat (1995) di Michael Mann: ho pensato attentamente a come giustificare la scelta di non nominare questo film e, giuro, non mi viene niente.
Sev7n (1995) di David Fincher: premiare un horror? Sacrilegioh!!!11!1!
Trainspotting (1996) di Danny Boyle: io me li immagino quelli dell'Academi che prendono la cartella stampa del film con due dita e, schifati, la lasciano cadere nel cestino. E infatti quell'anno vince un film innovativo come Il Paziente Inglese. Che è bello, eh, però...
Donnie Brasco (1997) di Mike Newell: ebbene sì, parliamo di anni in qui Johnny Depp e Al Pacino erano rilevanti. Una vita fa, tipo. Miglior sceneggiatura non originale, tante recensioni positive, un boxoffice paura, e basta.
The Game (1997) di David Fincher: menzionato qui, è sicuramente un film troppo poco impegnato per entrare nella visuale di quelli dell'Acedemy. E infatti non prende manco una pacca sulla spalla.
Boogie Night (1997) di Paul Thomas Anderson: impensabile, nell'America ancora fortemente conservatrice dell'epoca, premiare un film con queste tematiche, esattamente come non gli potevano essere negate alcune nomination minori (attori non protagonisti e sceneggiatura originale). Un vero peccato.
Il Grande Lebowski (1998) dei fratelli Coen: dicevamo nel post precedente che le comedy non sono amatissime. Se vi serve un altro esempio, lo trovate qui.
American History X (1998) di Tony Kaye: doppio scandalo: non solo non è stato nominato a miglior film, ma Edward Norton ha perso contro Benigni nella categoria miglior attore, sollevando non poche critiche.
The Truman Show (1998) di Peter Weir: colpa del cast? Colpa dello humor del film? Non lo so, ma il film non va oltre la nomination per la regia, la sceneggiatura e l'attore non protagonista. Solitamente, con questi elementi...
Una Storia Vera (1999) di David Lynch: il primo G-rated di Lynch è anche il suo primo film distribuito da Disney, considerato però un film troppo autoriale. Quindi #sooca.
Esser John Malkovich (1999) di Spike Jonze: regia, sceneggiatura e attrice non protagonista, ma niente miglior film, probabilmente per la particolarità della storia. Ho già detto che quelli dell'Academy sono degli ignoranti buoni neanche per farci il brasato? Ecco.
Magnolia (1999) di Paul Thomas Anderson: troppo irregolare, imprevedibile e fuori dai canoni per i gusti degli anziani.
Fight Club (1999) di David Fincher: cult popolare quasi istantaneo, le primissime recensioni non erano esattamente tutte positive, complice anche una campagna marketing controversa focalizzata sulle scene di violenza (assolutamente contrastata da Fincher). E probabilmente agli Oscar non se la sono sentita di fare quelli coraggiosi.
Eyes Wide Shut (1999) di Stanley Kubrick: censuratissimo quasi ovunque. Quando un film ha questo trattamento, può andare solo peggio.
Matrix (1999) dei fratelli Wachowski: che anno è stato il 1999? Ah, sì, c'ho già fatto un post. Matrix è uno sci-fi intricatissimo ed iperinnovativo. Il contrario di tutto quello rappresentato dagli Oscar.
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Ebbene sì, continua la listona e stavolta parliamo degli anni '90, un grande decennio per il cinema.
C'erano tante facce nuove, sia davanti che dietro la macchina da presa (pure nelle produzioni): molto nomi hanno iniziato in questo periodo a fare il grande salto dal teatro al grande schermo. O dalla tv al cinema.
Ogni anno sembrava avere più film rispetto al precedente e sempre di qualità maggiore, merito anche di un marketing estremamente sapiente e di una CGI che faceva passi da gigante.
Ma l'Academy era restia al cambiamento, tanto che al boom di produzione non segue un adeguamento degli Oscar che continuano ad attestarsi sui 5 titoli.
Davvero pochi, visti il decennio in questione.
Chi è rimasto fuori dalla corsa all'ambito premio?
Vediamo:
Burton Fink (1991) dei fratelli Coen: non il mio film preferito dei Coen, ma decisamente ottimo (quando mai han fatto cose brutte). Ma i votanti per gli Oscar sono anziani e conservatori - e ad oggi le cose non sono cambiate.
Le Iene (1992) di Quentin Tarantino: qui non so se la colpa sia stata della violenza del film (che lentamente iniziava ad essere sdoganata) o del fatto che in US ha ricevuto una release limitatissima. Probabilmente la seconda.
Una Vita Al Massimo (1993) di Tony Scott: censurato e bistrattato come pochi, raccoglie ben zero nomination, nonostante i nomi altisonanti del cast e della sceneggiatura (Tarantino, per chi si fosse perso il dettaglio).
Philadelphia (1993) di Johnathan Demme: a volte succede che se sei nominato in troppe categorie, poi la più prestigiosa ti viene negata. È quello che è successo a Philadelphia, vincitore nella categoria miglior attore protagonista (Tom Hanks) e miglior canzone, più tre nomination per sceneggiatura non originale, trucco e ancora miglior canzone.
Leon (1994) di Luc Besson: lo menziono perché credo si potesse fare un'eccezione: tecnicamente è una produzione francese (nonostante sia girato in inglese e a NYC) quindi non può essere nominato come miglior film.
I Soliti Sospetti (1995) di Bryan Singer: ha vinto tutto il vincibile, compreso l'Oscar per la sceneggiatura e per l'attore non protagonista (Kevin Spacey). Perché niente miglior film? Ah, bella domanda.
Heat (1995) di Michael Mann: ho pensato attentamente a come giustificare la scelta di non nominare questo film e, giuro, non mi viene niente.
Sev7n (1995) di David Fincher: premiare un horror? Sacrilegioh!!!11!1!
Trainspotting (1996) di Danny Boyle: io me li immagino quelli dell'Academi che prendono la cartella stampa del film con due dita e, schifati, la lasciano cadere nel cestino. E infatti quell'anno vince un film innovativo come Il Paziente Inglese. Che è bello, eh, però...
Donnie Brasco (1997) di Mike Newell: ebbene sì, parliamo di anni in qui Johnny Depp e Al Pacino erano rilevanti. Una vita fa, tipo. Miglior sceneggiatura non originale, tante recensioni positive, un boxoffice paura, e basta.
The Game (1997) di David Fincher: menzionato qui, è sicuramente un film troppo poco impegnato per entrare nella visuale di quelli dell'Acedemy. E infatti non prende manco una pacca sulla spalla.
Boogie Night (1997) di Paul Thomas Anderson: impensabile, nell'America ancora fortemente conservatrice dell'epoca, premiare un film con queste tematiche, esattamente come non gli potevano essere negate alcune nomination minori (attori non protagonisti e sceneggiatura originale). Un vero peccato.
Il Grande Lebowski (1998) dei fratelli Coen: dicevamo nel post precedente che le comedy non sono amatissime. Se vi serve un altro esempio, lo trovate qui.
American History X (1998) di Tony Kaye: doppio scandalo: non solo non è stato nominato a miglior film, ma Edward Norton ha perso contro Benigni nella categoria miglior attore, sollevando non poche critiche.
The Truman Show (1998) di Peter Weir: colpa del cast? Colpa dello humor del film? Non lo so, ma il film non va oltre la nomination per la regia, la sceneggiatura e l'attore non protagonista. Solitamente, con questi elementi...
Una Storia Vera (1999) di David Lynch: il primo G-rated di Lynch è anche il suo primo film distribuito da Disney, considerato però un film troppo autoriale. Quindi #sooca.
Esser John Malkovich (1999) di Spike Jonze: regia, sceneggiatura e attrice non protagonista, ma niente miglior film, probabilmente per la particolarità della storia. Ho già detto che quelli dell'Academy sono degli ignoranti buoni neanche per farci il brasato? Ecco.
Magnolia (1999) di Paul Thomas Anderson: troppo irregolare, imprevedibile e fuori dai canoni per i gusti degli anziani.
Fight Club (1999) di David Fincher: cult popolare quasi istantaneo, le primissime recensioni non erano esattamente tutte positive, complice anche una campagna marketing controversa focalizzata sulle scene di violenza (assolutamente contrastata da Fincher). E probabilmente agli Oscar non se la sono sentita di fare quelli coraggiosi.
Eyes Wide Shut (1999) di Stanley Kubrick: censuratissimo quasi ovunque. Quando un film ha questo trattamento, può andare solo peggio.
Matrix (1999) dei fratelli Wachowski: che anno è stato il 1999? Ah, sì, c'ho già fatto un post. Matrix è uno sci-fi intricatissimo ed iperinnovativo. Il contrario di tutto quello rappresentato dagli Oscar.
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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