COS'È: Tim Burton che vuole fare Wes Anderson.
Allora, io ve lo dico: Tim Burton legge il mio blog.
Mi sembra evidente: dopo essere entrato di diritto nel mio prestigiosissimo vademecum dei registi che #AncheNo, ha deciso di darsi una mossa.
Si è scrollato di dosso tutta l'aura emo-dark mollando la moglie, smettendo di fare sempre lo stesso film (Tim Burton è la versione cinematografica degli AC/DC) e votandosi anima e corpo al copiare uno dei pochissimi registi statunitensi che riescono a girare all'europea.
Il risultato è un film noiosetto che avrebbe potuto fare qualunque studente dello IED.
No, ma bella prova, bravo.
Dice, perché sei andata a vedere un regista che ti fa cagare?
Per tre motivi:
- questo film mi sembrava diverso dai suoi ultimi lavori (e lo è)
- ci sono Amy Adams ♥ e Christoph Waltz ♥
- un'amica superfan di Burton me l'ha consigliato ed è una delle poche amiche che ho con dei gusti cinematografici decenti e quindi la ascolto.
E in effetti c'è del buono in questo film: la volontà di Burton di cambiare se stesso pur senza dimenticarsi chi è (il dark passa solo attraverso i vestiti nerissimi di Krysten Ritten, che risalta in mezzo ad un'overdose di colori pastello) e i grandissimi due protagonisti.
Perché dite quello che volete, ma a me le interpretazioni di Waltz e della Adams sono piaciute da impazzire: lui è sopra le righe perché il personaggio lo richiede e lei è semplicemente perfetta, nel suo essere costretta e low profile.
Burton prende un racconto grottesco e surreale e prova a scomparire dietro il quadro della storia narrata, il che mi fa pensare che c'è una luce in fondo al tunnel nero pece che è la carriera di questo regista.
Purtroppo, però, Big Eyes non ha ritmo e si perde spesso in ripetizioni ridondanti.
Poteva essere un nuovo Ed Wood e per un attimo c'ho creduto veramente che il medioevo di Burton potesse essere finito e ci si prospettasse un rinascimento fatto di pellicole BELLE come lui, una volta, sapeva fare.
Poi però scopro che il suo prossimo lungometraggio sarà Beetlejuice 2 e allora vaffanculo, resta nella tua palude di autoreferenzialità mista a stocazzo.
Non ci casco più.
GUARDALO SE:
sei proprio supersuperfan di Tim Burton
EVITA SE:
cerchi un biopic con ritmo
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su Facebook
Allora, io ve lo dico: Tim Burton legge il mio blog.
Mi sembra evidente: dopo essere entrato di diritto nel mio prestigiosissimo vademecum dei registi che #AncheNo, ha deciso di darsi una mossa.
Si è scrollato di dosso tutta l'aura emo-dark mollando la moglie, smettendo di fare sempre lo stesso film (Tim Burton è la versione cinematografica degli AC/DC) e votandosi anima e corpo al copiare uno dei pochissimi registi statunitensi che riescono a girare all'europea.
Il risultato è un film noiosetto che avrebbe potuto fare qualunque studente dello IED.
No, ma bella prova, bravo.
Dice, perché sei andata a vedere un regista che ti fa cagare?
Per tre motivi:
- questo film mi sembrava diverso dai suoi ultimi lavori (e lo è)
- ci sono Amy Adams ♥ e Christoph Waltz ♥
- un'amica superfan di Burton me l'ha consigliato ed è una delle poche amiche che ho con dei gusti cinematografici decenti e quindi la ascolto.
E in effetti c'è del buono in questo film: la volontà di Burton di cambiare se stesso pur senza dimenticarsi chi è (il dark passa solo attraverso i vestiti nerissimi di Krysten Ritten, che risalta in mezzo ad un'overdose di colori pastello) e i grandissimi due protagonisti.
Perché dite quello che volete, ma a me le interpretazioni di Waltz e della Adams sono piaciute da impazzire: lui è sopra le righe perché il personaggio lo richiede e lei è semplicemente perfetta, nel suo essere costretta e low profile.
Burton prende un racconto grottesco e surreale e prova a scomparire dietro il quadro della storia narrata, il che mi fa pensare che c'è una luce in fondo al tunnel nero pece che è la carriera di questo regista.
Purtroppo, però, Big Eyes non ha ritmo e si perde spesso in ripetizioni ridondanti.
Poteva essere un nuovo Ed Wood e per un attimo c'ho creduto veramente che il medioevo di Burton potesse essere finito e ci si prospettasse un rinascimento fatto di pellicole BELLE come lui, una volta, sapeva fare.
Poi però scopro che il suo prossimo lungometraggio sarà Beetlejuice 2 e allora vaffanculo, resta nella tua palude di autoreferenzialità mista a stocazzo.
Non ci casco più.
In una scala da 0 a Wes Anderson: hipster che frequenta la Santeria e che mi attacca un pippone immenso sui Amelie quando io voglio solo bere un bloody mary e andarmene al più presto.
Uno di quelli coi risvoltini ai pantaloni.
Uno di quelli coi risvoltini ai pantaloni.
GUARDALO SE:
sei proprio supersuperfan di Tim Burton
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cerchi un biopic con ritmo
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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Il paragone con gli AC/DC è da aggiungere su Wikipedia! :D
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