Scaturito da una conversazione dei giorni passati, ho iniziato a raccogliere i film che io avrei candidato agli Oscar in quella che è considerata la categoria più importante (non per me) per poi scoprire che sono tantissimi e non mi stanno tutti in un solo post. Quindi provo a dividerli per decenni, così arriviamo tutti preparati al 15, quando escono le nomination di quest'anno.
Il punto è: anche nei periodi più bui del cinema, ci sono sempre dei film decenti. Purtroppo non sempre vengono notati da quello che dovrebbe essere il premio più ambito nel settore.
Il motivo principale è che quelli degli Academy sono degli snob di merda che non hanno le palle di premiare un popcorn film come Best Pictures.
Per chi non fosse avvezzo agli inglesismi, un popcorn film è un lungometraggio creato solo per l'intrattenimento, senza grossi contenuti drammatici, messaggi ispiranti o profondità intellettuali.
Insomma, un filmetto, direbbe qualcuno.
COL CAZZO!
Nel corso degli anni, un sacco di capolavori sono passati inosservati solo perché queste pregiudizio è duro a morire.
Vediamo chi si meritava una nomination a Miglior Film (non vittoria, magari: solo nomination) e non l'ha ricevuta:
1980-1989
Gli anni '80 sono stati un decennio particolare per il cinema. Accanto a un sacco di popcorn film (la cui esplosione è iniziata con Lo Squalo nel 1975), c'era anche un mercato di film indipendenti e d'essai decisamente in crescita.
E lo stesso valeva per il pubblico: i gggiovani affollavano i Cineplex più di moda mentre gli altri riscoprivano il piacere dei piccoli cinema di quartiere e delle art house, che si dedicavano alla filmografia indipendente.
Un sacco di titoli, quindi, non sono stati capiti fino in fondo, perdendo così la nomination per Best Pictures.
The Shining (1980) di Stanley Kubrick: l'horror è indubbiamente il genere più odiato dai membri degli Academy che piuttosto che premiare questa categoria si farebbero asportare gli occhi con un cucchiaio, senza anestesia.
Star Wars: L'Impero Colpisce Ancora (1980) di Irvin Kershner: quando fai il maggior incasso dell'anno, di puoi scordare il resto. Restano giusto le categorie minori, tipo Best Sound e Visual Effects.
Un Lupo Mannaro Americano A Londra (1981) di John Landis: Una delizia horror con un pizzico di umorismo nero. Il trucco è sorprendente per l'epoca ed è fondamentale in alcune delle scene più divertenti del film; per questo diventa in breve tempo un cult. Il film vince, non a caso, l'Oscar per il miglior make up, ma a causa della sua classificazione non riceve la nomination a miglior film.
La Scelta di Sophie (1982) di Alan J. Pakula: ricordato per il giustissimo Oscar a Meryl Streep come miglior attrice, si candida anche per sceneggiatura non originale, costumi, fotografia e colonna sonora. Per fortuna ci pensa l'AFI nel 2007 ad inserirlo nei 100 migliori film americani di tutti i tempi, dopo che se l'era dimenticato nella classifica del 1998.
Cosa abbiamo in US contro 'sto film, io proprio non riesco a capirlo.
Blade Runner (1982) di Ridley Scott: perché io so essere più oggettiva di quella gente che sta a Hollywood. Sì, ok, è stato nominato per la scenografia e gli effetti speciali, ma si meritava ben di più.
Scarface (1983) di Brian De Palma: tre Golden Globe e neanche una nomination nelle categorie inferiori agli Oscar. Hai voluto fare un film violento? E i membri dell'Academy ti schifano.
Terminator (1984) di James Cameron: zero nomination. Poi uno non deve bestemmiare.
C'era Una Volta In America (1984) di Sergio Leone: l'unico film dove FORSE posso trovare una mezza giustificazione. Originariamente pensato per avere una durata di oltre 4 ore, la versione rilasciata negli US non solo è stata tagliata con l'accetta (2h e 19') ma è stato perfino ri-editato e rimontato in ordine cronologico, per l'immensa gioia di Leone (SPOILER: manco per il cazzo).
Chiaro che, per come l'han visto in America, non vale nulla.
Blood Simple (1984) dei fratelli Coen: citato qui, non solo è il loro primo lungometraggio, ma è un capolavoro di humor e violenza. Risultato? Come Terminator.
Stranger Then Paradise (1984) di Jim Jarmusch: ha raccattato ogni premio esistente e non è neanche stato cagato di pezza agli Oscar. Bene, bravi, bis.
Brazil (1985) di Terry Gilliam: che vi piaccia o no, Brazil ha ricevuto da subito un botto di recensioni positive (e vorrei anche vedere!). Nonostante questo, però, è stato il grandissimo escluso dagli Oscar del 1985.
Blue Velvet (1986) di David Lynch: posto che io a Lynch darei tutti i premi esistenti, compreso quello di Bake Off Italia e del Palio di Siena, secondo me quegli dell'Academy hanno capito che non potevano tagliarlo fuori del tutto, quindi gli han dato un contentino. Nomination per la regia. Il paraculismo.
Aliens (1986) di James Cameron: Non potevo non citarlo. Qui ne parlo meglio, ma insomma: grande successo al box office e candidato a 7 Oscar, vincendone due, per il montaggio sonoro e gli effetti speciali. È stato anche nominato nella categoria migliore attrice protagonista (per la Weaver), scenografia, montaggio e sonoro. Nonostante ciò, niente Best Pictures. La dura vita degli horror.
Gli Intoccabili (1987) di Brian De Palma: troppa azione e troppa violenza per l'Academy che lo nomina per costumi, scenografia e colonna sonora.
Full Metal Jacket (1987) di Stanley Kubrick: miglior sceneggiatura non originale.
No fatemelo ripetere: MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE.
E basta.
Ma. Cosa. Cazzo.
Un Pesce Di Nome Wanda (1988) di Charles Crichton: Tre nomination: miglior attore non protagonista (vinto), miglior regia e miglior sceneggiatura originale. Ma è una commedia, quindi si ferma qui.
Videodrome (1988) di David Cronenberg: indovini il candidato quante nomination agli Oscar può beccarsi un sci-fi horror di questo tipo? Esatto, zero.
Fiori d'Acciaio (1989) di Herbert Ross: Un film divertentissimo col finale tragico e con un cast che ciaoproprio. Tra tutti, però, Julia Roberts è l'unica candidata all'Oscar come miglior attrice non protagonista. Per questo viene etichettato come un "film per donne" e addio a ogni altra nomination.
[puntata successiva]
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Il punto è: anche nei periodi più bui del cinema, ci sono sempre dei film decenti. Purtroppo non sempre vengono notati da quello che dovrebbe essere il premio più ambito nel settore.
Il motivo principale è che quelli degli Academy sono degli snob di merda che non hanno le palle di premiare un popcorn film come Best Pictures.
Per chi non fosse avvezzo agli inglesismi, un popcorn film è un lungometraggio creato solo per l'intrattenimento, senza grossi contenuti drammatici, messaggi ispiranti o profondità intellettuali.
Insomma, un filmetto, direbbe qualcuno.
COL CAZZO!
Nel corso degli anni, un sacco di capolavori sono passati inosservati solo perché queste pregiudizio è duro a morire.
Vediamo chi si meritava una nomination a Miglior Film (non vittoria, magari: solo nomination) e non l'ha ricevuta:
1980-1989
Gli anni '80 sono stati un decennio particolare per il cinema. Accanto a un sacco di popcorn film (la cui esplosione è iniziata con Lo Squalo nel 1975), c'era anche un mercato di film indipendenti e d'essai decisamente in crescita.
E lo stesso valeva per il pubblico: i gggiovani affollavano i Cineplex più di moda mentre gli altri riscoprivano il piacere dei piccoli cinema di quartiere e delle art house, che si dedicavano alla filmografia indipendente.
Un sacco di titoli, quindi, non sono stati capiti fino in fondo, perdendo così la nomination per Best Pictures.
The Shining (1980) di Stanley Kubrick: l'horror è indubbiamente il genere più odiato dai membri degli Academy che piuttosto che premiare questa categoria si farebbero asportare gli occhi con un cucchiaio, senza anestesia.
Star Wars: L'Impero Colpisce Ancora (1980) di Irvin Kershner: quando fai il maggior incasso dell'anno, di puoi scordare il resto. Restano giusto le categorie minori, tipo Best Sound e Visual Effects.
Un Lupo Mannaro Americano A Londra (1981) di John Landis: Una delizia horror con un pizzico di umorismo nero. Il trucco è sorprendente per l'epoca ed è fondamentale in alcune delle scene più divertenti del film; per questo diventa in breve tempo un cult. Il film vince, non a caso, l'Oscar per il miglior make up, ma a causa della sua classificazione non riceve la nomination a miglior film.
La Scelta di Sophie (1982) di Alan J. Pakula: ricordato per il giustissimo Oscar a Meryl Streep come miglior attrice, si candida anche per sceneggiatura non originale, costumi, fotografia e colonna sonora. Per fortuna ci pensa l'AFI nel 2007 ad inserirlo nei 100 migliori film americani di tutti i tempi, dopo che se l'era dimenticato nella classifica del 1998.
Cosa abbiamo in US contro 'sto film, io proprio non riesco a capirlo.
Blade Runner (1982) di Ridley Scott: perché io so essere più oggettiva di quella gente che sta a Hollywood. Sì, ok, è stato nominato per la scenografia e gli effetti speciali, ma si meritava ben di più.
Scarface (1983) di Brian De Palma: tre Golden Globe e neanche una nomination nelle categorie inferiori agli Oscar. Hai voluto fare un film violento? E i membri dell'Academy ti schifano.
Terminator (1984) di James Cameron: zero nomination. Poi uno non deve bestemmiare.
C'era Una Volta In America (1984) di Sergio Leone: l'unico film dove FORSE posso trovare una mezza giustificazione. Originariamente pensato per avere una durata di oltre 4 ore, la versione rilasciata negli US non solo è stata tagliata con l'accetta (2h e 19') ma è stato perfino ri-editato e rimontato in ordine cronologico, per l'immensa gioia di Leone (SPOILER: manco per il cazzo).
Chiaro che, per come l'han visto in America, non vale nulla.
Blood Simple (1984) dei fratelli Coen: citato qui, non solo è il loro primo lungometraggio, ma è un capolavoro di humor e violenza. Risultato? Come Terminator.
Stranger Then Paradise (1984) di Jim Jarmusch: ha raccattato ogni premio esistente e non è neanche stato cagato di pezza agli Oscar. Bene, bravi, bis.
Brazil (1985) di Terry Gilliam: che vi piaccia o no, Brazil ha ricevuto da subito un botto di recensioni positive (e vorrei anche vedere!). Nonostante questo, però, è stato il grandissimo escluso dagli Oscar del 1985.
Blue Velvet (1986) di David Lynch: posto che io a Lynch darei tutti i premi esistenti, compreso quello di Bake Off Italia e del Palio di Siena, secondo me quegli dell'Academy hanno capito che non potevano tagliarlo fuori del tutto, quindi gli han dato un contentino. Nomination per la regia. Il paraculismo.
Aliens (1986) di James Cameron: Non potevo non citarlo. Qui ne parlo meglio, ma insomma: grande successo al box office e candidato a 7 Oscar, vincendone due, per il montaggio sonoro e gli effetti speciali. È stato anche nominato nella categoria migliore attrice protagonista (per la Weaver), scenografia, montaggio e sonoro. Nonostante ciò, niente Best Pictures. La dura vita degli horror.
Gli Intoccabili (1987) di Brian De Palma: troppa azione e troppa violenza per l'Academy che lo nomina per costumi, scenografia e colonna sonora.
Full Metal Jacket (1987) di Stanley Kubrick: miglior sceneggiatura non originale.
No fatemelo ripetere: MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE.
E basta.
Ma. Cosa. Cazzo.
Un Pesce Di Nome Wanda (1988) di Charles Crichton: Tre nomination: miglior attore non protagonista (vinto), miglior regia e miglior sceneggiatura originale. Ma è una commedia, quindi si ferma qui.
Videodrome (1988) di David Cronenberg: indovini il candidato quante nomination agli Oscar può beccarsi un sci-fi horror di questo tipo? Esatto, zero.
Fiori d'Acciaio (1989) di Herbert Ross: Un film divertentissimo col finale tragico e con un cast che ciaoproprio. Tra tutti, però, Julia Roberts è l'unica candidata all'Oscar come miglior attrice non protagonista. Per questo viene etichettato come un "film per donne" e addio a ogni altra nomination.
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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Bello questo post! Aspetto le altre annate! :)
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