Sono settimane che c'è gente che mi chiede di vedere The Lady e sono settimane che io rido in faccia a 'sta persone.
Poi ho ceduto e tutto quello che ho da dire è: scusate, avevate ragione noi.
Ho appena terminato la visione di tutte le puntate finora disponibili e non so bene da che parte iniziare.
Anzi, no, lo so, voglio fare un appello a Lory Del Santo: LORY, APRI I COMMENTI SU YOUTUBE.
Te ne prego.
Oppure dammi la tua mail perché io ho molte domande.
Tipo:
- Visto che so che fai tutto (e non manchi di ricordarcelo ad ogni puntata col primissimo cartello), mi puoi dire quanti sono i personaggi? Io ne ho contati più di 30, ma vorrei il numero esatto. Cioè, per capirci: quanti cestini hai ordinato al catering?
- I dialoghi sono - come dire - essenziali: nessuno si saluta, ognuno parla dei cazzi propri senza ascoltare l'altro o interagire in alcun modo (io questo lo chiamo Realismo Delsantiano e ti ringrazio per avermi aperto gli occhi sulla realtà che viviamo) e poi concludono sempre con 'andiamo'.
Lory, ma 'ndo vanno tutti?
- Nonostante molti denigrino la trama di The Lady (ma ancora alla trama, state? Vecchi!!1!), io credo di aver capito la tua poetica. Correggimi se sbaglio: tutto è riassumibile in una sola frase che, per altro, hai fatto dire all'unico personaggio leggermente più agé degli altri, portatore quindi della saggezza e dell'esperienza.
E la frase è: CHE BELLO FARE LE PAUSE!
Perché cosa ci mostri con The Lady se non lo spazio sottile ma catartico delle pause? Faccio una pausa nel mio inquieto vivere, e telefono al mio amore combattuto e lontano. Faccio una pausa nel mio lavoro appassionante e rifletto sulla vita, sul mondo. Faccio una pausa durante un massacrante allenamento in palestra, e condivido con l'amico più caro le mie riflessioni sulla contemporaneità. Faccio una pausa, e mi tolgo la maglietta. Faccio una pausa, e innalzo al cielo il doloroso grido di 'Perdere L'Amore'.
C'ho visto giusto?
- Credo anche che The Lady sia una webserie sulla rivolta che dobbiamo mettere in atto: contro una società che ci vuole automi puntuali e senza cuore, contro una prassi produttiva che schiaccia le libertà del singolo in nome dell'efficienza. Ed è proprio qui, tra i gangli del sistema - qui rappresentati da un gruppo di integrati che siedono in un appartamento di lusso - che esplode la forza rivoluzionaria di quel CHE BELLO FARE LA PAUSE. Votavi DC, Lory? A me puoi dirlo.
- La tua visione, però, mi sembra abbastanza nuova: non sei per un popolo solo arrabbiato e sfruttato, ma mi sembra che tu voglia farci capire quanto sono belli il lusso, i soldi, i muscoli, i soldi, le palestre in casa, i vestiti griffati e i soldi.
Potrebbe essere una posizione vicina al Radical Chic, ma in realtà è forse l'opposto: tu come definisci questa visione? Posso suggerirti Socialismo Champagne?
- Mi sembra di rivedere molto della tua vita in The Lady e non per quella cosa del marito morto: come ti anticipavo, per me il cuore della tua poetica sono LE PAUSE, ma non quelle di noi cazzeggiatori su Facebook. No, ci sono anche le pause dell'evoluzione, del salto sociale: LE PAUSE sono il momento in cui il piano si compie: c'è possibilità per tutti.
Si tratta di quel momento in cui ci si gioca tutto, quello tra una ripresa e l'altra di Drive In, quando devi lottare con le altre per accalappiarti Piersilvio.
LE PAUSE sono il momento in cui il piano si compie: c'è possibilità per tutti.
Ci sono altre citazioni che mi sono sfuggite? Ci terrei molto ad identificarle tutte.
- Gli uomini che tratteggi hanno come unico motore quello dei loro istinti primordiali: mentre tutti ti accusano di superficialità, io vi vedo una citazione colta. Questi personaggi, per me, sono à la Almodóvar. Me lo confermi che questo il tuo riferimento nella scrittura dei characters maschili?
- Per quanto riguarda le donne, invece, l'indubbia avvenenza delle protagoniste denota, a mio avviso, una chiara matrice felliniana: a quale periodo del Maestro ti ispiri in particolare?
- So che ho detto che la trama non è importante ma di questo marito morto non hai detto molto: ricomparirà, vero? Ho tirato su un giro di scommesse, il ritorno del marito ricco l'ho dato 1:1, non sto per finire sul lastrico, giusto?
- Il mio momento preferito, per ora, è all'episodio sei, con quel 'Togliti la majetta così te judico'. Credo sia la più bella frase d'amore mai prodotta dall'industria culturale di questo Paese e, in più, è una frase vera: io ci vedo la passione, ci vedo il sentimento, ma anche la dura legge della vita di quel "te judico". Un amore vero, mica come quei romanzetti dell'ottocento. Ma credo che la svolta sia arrivata con quel 'a te non serve altro: indossalo': nelle precedenti puntate la stessa donna era stata sommersa di regali costosissimi, e ogni volta aveva alzato il sopracciglio dicendo in sostanza portamene altri che poi magari ne parliamo. Invece questa volta dopo il suo "solo questo" arriva la battuta perfetta, da lì è un'escalation.
Cosa ci dobbiamo aspettare da qui in poi?
Quindi guardate The Lady e amatevi come vi ho amato io: più degli altri.
Andiamo.
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su Facebook
Poi ho ceduto e tutto quello che ho da dire è: scusate, avevate ragione noi.
Ho appena terminato la visione di tutte le puntate finora disponibili e non so bene da che parte iniziare.
Anzi, no, lo so, voglio fare un appello a Lory Del Santo: LORY, APRI I COMMENTI SU YOUTUBE.
Te ne prego.
Oppure dammi la tua mail perché io ho molte domande.
Tipo:
- Visto che so che fai tutto (e non manchi di ricordarcelo ad ogni puntata col primissimo cartello), mi puoi dire quanti sono i personaggi? Io ne ho contati più di 30, ma vorrei il numero esatto. Cioè, per capirci: quanti cestini hai ordinato al catering?
- I dialoghi sono - come dire - essenziali: nessuno si saluta, ognuno parla dei cazzi propri senza ascoltare l'altro o interagire in alcun modo (io questo lo chiamo Realismo Delsantiano e ti ringrazio per avermi aperto gli occhi sulla realtà che viviamo) e poi concludono sempre con 'andiamo'.
Lory, ma 'ndo vanno tutti?
- Nonostante molti denigrino la trama di The Lady (ma ancora alla trama, state? Vecchi!!1!), io credo di aver capito la tua poetica. Correggimi se sbaglio: tutto è riassumibile in una sola frase che, per altro, hai fatto dire all'unico personaggio leggermente più agé degli altri, portatore quindi della saggezza e dell'esperienza.
E la frase è: CHE BELLO FARE LE PAUSE!
Perché cosa ci mostri con The Lady se non lo spazio sottile ma catartico delle pause? Faccio una pausa nel mio inquieto vivere, e telefono al mio amore combattuto e lontano. Faccio una pausa nel mio lavoro appassionante e rifletto sulla vita, sul mondo. Faccio una pausa durante un massacrante allenamento in palestra, e condivido con l'amico più caro le mie riflessioni sulla contemporaneità. Faccio una pausa, e mi tolgo la maglietta. Faccio una pausa, e innalzo al cielo il doloroso grido di 'Perdere L'Amore'.
C'ho visto giusto?
- Credo anche che The Lady sia una webserie sulla rivolta che dobbiamo mettere in atto: contro una società che ci vuole automi puntuali e senza cuore, contro una prassi produttiva che schiaccia le libertà del singolo in nome dell'efficienza. Ed è proprio qui, tra i gangli del sistema - qui rappresentati da un gruppo di integrati che siedono in un appartamento di lusso - che esplode la forza rivoluzionaria di quel CHE BELLO FARE LA PAUSE. Votavi DC, Lory? A me puoi dirlo.
- La tua visione, però, mi sembra abbastanza nuova: non sei per un popolo solo arrabbiato e sfruttato, ma mi sembra che tu voglia farci capire quanto sono belli il lusso, i soldi, i muscoli, i soldi, le palestre in casa, i vestiti griffati e i soldi.
Potrebbe essere una posizione vicina al Radical Chic, ma in realtà è forse l'opposto: tu come definisci questa visione? Posso suggerirti Socialismo Champagne?
- Mi sembra di rivedere molto della tua vita in The Lady e non per quella cosa del marito morto: come ti anticipavo, per me il cuore della tua poetica sono LE PAUSE, ma non quelle di noi cazzeggiatori su Facebook. No, ci sono anche le pause dell'evoluzione, del salto sociale: LE PAUSE sono il momento in cui il piano si compie: c'è possibilità per tutti.
Si tratta di quel momento in cui ci si gioca tutto, quello tra una ripresa e l'altra di Drive In, quando devi lottare con le altre per accalappiarti Piersilvio.
LE PAUSE sono il momento in cui il piano si compie: c'è possibilità per tutti.
Ci sono altre citazioni che mi sono sfuggite? Ci terrei molto ad identificarle tutte.
- Gli uomini che tratteggi hanno come unico motore quello dei loro istinti primordiali: mentre tutti ti accusano di superficialità, io vi vedo una citazione colta. Questi personaggi, per me, sono à la Almodóvar. Me lo confermi che questo il tuo riferimento nella scrittura dei characters maschili?
- Per quanto riguarda le donne, invece, l'indubbia avvenenza delle protagoniste denota, a mio avviso, una chiara matrice felliniana: a quale periodo del Maestro ti ispiri in particolare?
- So che ho detto che la trama non è importante ma di questo marito morto non hai detto molto: ricomparirà, vero? Ho tirato su un giro di scommesse, il ritorno del marito ricco l'ho dato 1:1, non sto per finire sul lastrico, giusto?
- Il mio momento preferito, per ora, è all'episodio sei, con quel 'Togliti la majetta così te judico'. Credo sia la più bella frase d'amore mai prodotta dall'industria culturale di questo Paese e, in più, è una frase vera: io ci vedo la passione, ci vedo il sentimento, ma anche la dura legge della vita di quel "te judico". Un amore vero, mica come quei romanzetti dell'ottocento. Ma credo che la svolta sia arrivata con quel 'a te non serve altro: indossalo': nelle precedenti puntate la stessa donna era stata sommersa di regali costosissimi, e ogni volta aveva alzato il sopracciglio dicendo in sostanza portamene altri che poi magari ne parliamo. Invece questa volta dopo il suo "solo questo" arriva la battuta perfetta, da lì è un'escalation.
Cosa ci dobbiamo aspettare da qui in poi?
Quindi guardate The Lady e amatevi come vi ho amato io: più degli altri.
Andiamo.
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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Analisi interessante ma io credo che sottovaluti un pò la
RispondiEliminacritica alla società che la Del Santo abilmente tratteggia. L'assoluta rinuncia
dei personaggi ad esprimere qualsiasi sentimento ed emozione, non può
essere ricondotta banalmente a scarsi mezzi interpretativi degli attori ma è,
evidentemente, una scelta attoriale. Assieme ai dialoghi, apparentemente
insensati, in cui i personaggi non parlano mai davvero tra di loro (come tu ben
descrivi) la regista e autrice ci restituisce la metafora di una società
cloroformizzata e in cui anche il dialogo diventa, in realtà, un continuo
selfie di sè stessi. Onore e merito a Lory Del Santo per averci saputo
restituire, meglio di tanti registi che godono del rispetto radical chic, un
ritratto così lucido della società e dei rapporti umani di quest’epoca.
Assolutamente d'accordo.
RispondiEliminaSe mi permetti, aggiungerei anche un aspetto che mi hai fatto tornare in mente col tuo commento: spesso negli uffici le librerie (chiaramente Ikea) sono vuote, a sottolineare la vacuità del un mondo a cui tutti noi aspiriamo ma in realtà fatto solo di apparenza e non di sostanza.
Un continuo selfie, come giustamente dici tu.
Ti ringrazio di nuovo per il commento e ti ricordo che oggi esce l'episodio 8.
Concordo. I libri, comunicandoci esperienze e punti di vista alternativi, sono inutili nella realtà totalmente autoriferita dei personaggi (inventati?) da Lory.
RispondiEliminaAnch'io, come te, mi chiedo quanto ci possa essere della buona Lory in questa storia. Credo molto e dobbiamo ammettere che pochi hanno tanta onestà nel mettersi a nudo, in tutta la propria pochezza, davanti a tutti. Ma la Del Santo, sublimando la sua (e nostra) vacuità, si riscatta dandole quel senso di rivolta di cui scrivi verso una società che ci fa solo credere di essere liberi di fare delle scelte (differente da quanto dici tu, credo però che non votasse DC ma socialista).
Grazie a te per avermi fatto conoscere questa bella serie. In realtà sono ancora un pò indietro rispetto alla puntata 8 (e non voglio guardarne più di una al giorno) ma recupererò per essere al passo la prossima setimana!
Ti capisco molto. Io sono già in trepidante attesa per la puntata di stasera.
RispondiEliminaAaaah! Che capolavoro del trash, questa "The Lady". La serie l'ho vista qualche settimana fa, scoperta per caso vedendo un video di nocoldiz, dove lo youtuber aveva messo ai personaggi del telefilm p0rn4ts0 mancato le voci di un cartone della Dingo Pictures chiamato "Dinosauri antropomorfi dalle voci ambigue".
RispondiEliminaLa serie The Lady è così brutta da essere bellissima...adoro la "tentasione estrema spericulata", i palestrati idioti, l'English Humor che non tradisce mai l'autista della Lady, i vari TI AMO di Costantino, e soprattutto "Mi fai sempre fare brutte figure" "Ma è solo un corpo"
E adesso...Facciamo la festa "YEEEEEEEH!"
Stupendo, sto ancora ridendo fino alle lacrime.
Ciao :)
P.S.: sono una ragazza