COS'È: pensate a Gianni&Pinotto vs Terminator. No, anzi, a Terminator & Robin. Insomma, siamo all'autoparodia.
È vero: pure Salvation è brutto, ma l'ho riguardato di recente ed è un po' meno schifido di come me lo ricordavo dato che quanto meno amplia il tema del lato oscuro delle macchine.
Ma Genisys è così impantanato nell'autoreferenzialità e nelle battute che ho quasi avuto il sospetto che al cinema avessero messo la pizza sbagliata.
E invece.
Terminator Genisys è un'accozzaglia di paradossi temporali, ammiccamenti vari e inutile leggerezza fuori luogo.
Il film non ha alcuna valenza, da nessun punto di vista: se il Terminator nel primo film - un umanoide muscoloso con scheletro metallico-robotico - era un'immagine del lavoro e della tecnologia d'epoca fordista, il T1000 originale ci ha dato il nostro primo assaggio delle forme che capitale e lavoro hanno creato successivamente: la capacità di adottare qualsiasi forma rifletteva le promesse delle nuove tecnologie digitali e di un capitalismo scatenato.
Ma ora?
Nel 2015 questa eccitazione tecnologica è da tempo scomparsa. Come fa molta produzione culturale contemporanea, Terminator Genisys è contemporaneamente soddisfatto di sé e disperato, frenetico e noioso. È una lunga profanazione del passato pateticamente reverenziale verso se stessa.
Questo senso di decadenza rende inevitabile il parallelismo iniziale con Batman & Robin.
Il rifiuto assoluto del fatalismo e l'abbraccio di un tipo di realtà radicalmente aperta, dove nulla è definitivo e tutto può essere rifatto - danno a Terminator Genisys la sua qualità profondamente anaffettiva. La carica inquietante del ciclo temporale del primo film - in cui i personaggi eseguono, a quanto pare per la prima volta, atti che in un certo senso sono sempre già accaduti, viene dissipata. Non c'è loop temporale qui; solo spirali sfocate e flaccide che cadrebbero nell'incoerenza se solo avessero una qualche valenza a livello di trama in grado di interessarci un minimo.
Tutto il film è un gigantesco monumento alla fatica inutile.
Stupisce la quantità di lavoro digitale che è stata infusa in qualcosa che è praticamente del tutto priva di valore.
Ed è pure inguardabile.
GUARDALO SE:
non hai maimaimai visto gli altri Terminator
EVITA SE:
vuoi continuare ad amare Schwarzy e Cameron
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su Facebook
È vero: pure Salvation è brutto, ma l'ho riguardato di recente ed è un po' meno schifido di come me lo ricordavo dato che quanto meno amplia il tema del lato oscuro delle macchine.
Ma Genisys è così impantanato nell'autoreferenzialità e nelle battute che ho quasi avuto il sospetto che al cinema avessero messo la pizza sbagliata.
E invece.
Terminator Genisys è un'accozzaglia di paradossi temporali, ammiccamenti vari e inutile leggerezza fuori luogo.
Il film non ha alcuna valenza, da nessun punto di vista: se il Terminator nel primo film - un umanoide muscoloso con scheletro metallico-robotico - era un'immagine del lavoro e della tecnologia d'epoca fordista, il T1000 originale ci ha dato il nostro primo assaggio delle forme che capitale e lavoro hanno creato successivamente: la capacità di adottare qualsiasi forma rifletteva le promesse delle nuove tecnologie digitali e di un capitalismo scatenato.
Ma ora?
Nel 2015 questa eccitazione tecnologica è da tempo scomparsa. Come fa molta produzione culturale contemporanea, Terminator Genisys è contemporaneamente soddisfatto di sé e disperato, frenetico e noioso. È una lunga profanazione del passato pateticamente reverenziale verso se stessa.
Questo senso di decadenza rende inevitabile il parallelismo iniziale con Batman & Robin.
Il rifiuto assoluto del fatalismo e l'abbraccio di un tipo di realtà radicalmente aperta, dove nulla è definitivo e tutto può essere rifatto - danno a Terminator Genisys la sua qualità profondamente anaffettiva. La carica inquietante del ciclo temporale del primo film - in cui i personaggi eseguono, a quanto pare per la prima volta, atti che in un certo senso sono sempre già accaduti, viene dissipata. Non c'è loop temporale qui; solo spirali sfocate e flaccide che cadrebbero nell'incoerenza se solo avessero una qualche valenza a livello di trama in grado di interessarci un minimo.
Tutto il film è un gigantesco monumento alla fatica inutile.
Stupisce la quantità di lavoro digitale che è stata infusa in qualcosa che è praticamente del tutto priva di valore.
Ed è pure inguardabile.
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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