COS'È: un capolavoro.
Di cosa parla Holy Motors?
Nice question.
A prenderla dritta, vi posso dire che Holy Motors è la storia di Oscar.
Chi è Oscar?
Oscar è uno che ha degli impegni durante la sua giornata.
Come primo “appuntamento” (film?), Oscar interpreta una vecchia vagabonda con un passato tragico.
Secondo: interpreta un drago in motion capture.
Terzo: è la creatura di Merde, il segmento diretto dallo stesso Carax per Tokyo! (per altro anche l'attore è sempre lo stesso)
Quarto: è un padre di famiglia alle prese con una figlia che tende ad auto-isolarsi.
Quinto: è Alex, un poco di buono che deve vendicarsi di un rivale.
Sesto: è Vogan, un signore anziano che, in punto di morte, dà il suo ultimo addio alla nipote.
Settimo: è un uomo travestito (con una maschera da Uomo Ragno fatta in casa) che deve uccidere un ricco banchiere.
Spoiler?
Ah, vi piacerebbe! il punto è proprio questo: finora non vi ho detto NULLA della trama.
Holy Motors è un film talmente pieno di idee, spunti e dettagli che è quasi impossibile recensirlo a dovere. Un viaggio allucinato, disturbante, folle ma mai pretenzioso che si muove a metà tra il metacinema e l'auto-analisi.
Carax mira alla bellezza del gesto fottendosene altamente di cosa possiamo pensare io e voi, del nostro gusto, della nostra sensibilità. Semplicemente ci prende e ci trascina nella sua mente (probabilmente ancora scossa dalla morte della moglie) che, per semplicità, qui ha le sembianze di Parigi.
Con Holy Motors si ride (per lo meno: IO ho riso), ci si pone domande, si resta senza parole, ci si commuoversi, si gioca a trovare tutte le citazioni nonostante il film nasconda benissimo la propria profondità dietro un'aura di assurdo.
Si parla della potenza del cinema parlando di crisi d'identità, si parla della fine simulandone l'arrivo, ma posticipandola di qualche minuto (fermatevi quasi Edith Scob indossa la maschera e si allontana fuori campo...aspettate...e ascoltate...).
Insomma: il cinema è morto, lunga vita al cinema.
Lo so che non avete capito un cazzo.
Guardatelo: fateVI un favore.
GUARDALO SE:
ti sei stufato di tutti i film didascalici
EVITA SE:
sei idiota
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su Facebook
Di cosa parla Holy Motors?
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A prenderla dritta, vi posso dire che Holy Motors è la storia di Oscar.
Chi è Oscar?
Oscar è uno che ha degli impegni durante la sua giornata.
Come primo “appuntamento” (film?), Oscar interpreta una vecchia vagabonda con un passato tragico.
Secondo: interpreta un drago in motion capture.
Terzo: è la creatura di Merde, il segmento diretto dallo stesso Carax per Tokyo! (per altro anche l'attore è sempre lo stesso)
Quarto: è un padre di famiglia alle prese con una figlia che tende ad auto-isolarsi.
Quinto: è Alex, un poco di buono che deve vendicarsi di un rivale.
Sesto: è Vogan, un signore anziano che, in punto di morte, dà il suo ultimo addio alla nipote.
Settimo: è un uomo travestito (con una maschera da Uomo Ragno fatta in casa) che deve uccidere un ricco banchiere.
Spoiler?
Ah, vi piacerebbe! il punto è proprio questo: finora non vi ho detto NULLA della trama.
Holy Motors è un film talmente pieno di idee, spunti e dettagli che è quasi impossibile recensirlo a dovere. Un viaggio allucinato, disturbante, folle ma mai pretenzioso che si muove a metà tra il metacinema e l'auto-analisi.
Carax mira alla bellezza del gesto fottendosene altamente di cosa possiamo pensare io e voi, del nostro gusto, della nostra sensibilità. Semplicemente ci prende e ci trascina nella sua mente (probabilmente ancora scossa dalla morte della moglie) che, per semplicità, qui ha le sembianze di Parigi.
Con Holy Motors si ride (per lo meno: IO ho riso), ci si pone domande, si resta senza parole, ci si commuoversi, si gioca a trovare tutte le citazioni nonostante il film nasconda benissimo la propria profondità dietro un'aura di assurdo.
Si parla della potenza del cinema parlando di crisi d'identità, si parla della fine simulandone l'arrivo, ma posticipandola di qualche minuto (fermatevi quasi Edith Scob indossa la maschera e si allontana fuori campo...aspettate...e ascoltate...).
Insomma: il cinema è morto, lunga vita al cinema.
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Edna Von V
Se c'è qualcosa di più importante del mio ego su questa nave, la voglio catturata e fucilata.
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